Siamo arrivati al mese di novembre 2020, un anno che sicuramente ci ricorderemo più per le cose brutte che per le cose belle. Tuttavia, Einstein diceva che è proprio nelle difficoltà che l’inventiva fa del suo meglio e che con un atteggiamento resiliente possiamo continuare a costruire il futuro.
Con fatica e spesso qualche titubanza, ci ritroviamo più forti di prima, con consapevolezza, senso critico e voglia di vivere. Perchè siamo più “vivi” e “attivi” che mai, e se siamo stati in silenzio è solo per meditare, osservare, studiare, pianificare. Con più forza di prima.
Personalmente, questo 2020 mi sta insegnando ad apprezzare le piccole cose, a semplificare, ad andare avanti nonostante tutto, con tenacia, determinazione e perseveranza. A mettere a fuoco, a concretizzare, a crescere. Realizzare i sogni e costruire progetti richiede tanto impegno, speranza ed un pizzico di ottimismo.
Un invito sincero a non perdere la gioia di vivere, di sperare e di realizzare i vostri progetti. Perché se sembrano lontani e irraggiungibili si possono raggiungere semplicemente cambiando qualcosa, per esempio il nostro atteggiamento. Come diceva Gandhi, possiamo essere “il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”. E noi tutti abbiamo il diritto di progettare, costruire, pianificare, vivere. Non solo sopravvivere.
Uno degli aspetti più importanti di un immobile è il livello di comfort indoor, per il quale occorre tenere conto di tanti aspetti: materiali, luce, acustica, qualità e temperatura dell’aria. Parlando di materiali, è opportuno prediligere materiali ecologici e riciclabili, con un’analisi del ciclo di vita (LCA) che viene controllata e certificata (per approfondimenti sull’LCA leggi qui).
Nell’ambiente indoor ci sono varie sorgenti di inquinamento da COV (Composti Organici Volatili). In base all’art.268 del DLgs 152/2006 è definito COV qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K (20°C) una pressione di vapore di 0,01 KPa superiore. Per esempio: idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni. Uno dei più pericolosi, spesso presente negli edifici residenziali, è la formaldeide. I COV possono derivare da vernici, colle, smalti, detersivi (quindi per esempio da mobili, serramenti, pavimenti).
I COV possono creare problemi alla salute dell’uomo e degli animali, dal disagio sensoriale fino a gravi alterazioni dello stato di salute; ad alte concentrazioni negli ambienti interni, possono causare effetti a carico di numerosi organi o apparati, in particolare a carico del sistema nervoso centrale. Alcuni di essi (per es. il benzene) sono cancerogeni per l’uomo.
Esiste una normativa europea che regola l’emissione di COV: si tratta della Direttiva 2004/42/CE – Decreto Legislativo 27 marzo 2006 n.161 su: Limitazione delle emissioni di VOC dovuti all’uso di solventi organici in alcune vernici e pitture (2006). La normativa definisce un quantitativo massimo di COV per ogni categoria, obblighi di etichettatura e sanzioni. Le successive modifiche alla direttiva 2004/42/CE sono state incorporate nel testo originale (per saperne di più clicca qui)
E’ importante quindi utilizzare negli interni finiture a bassa emissione di COV, prediligendo per esempio pitture ad acqua e collanti privi di formaldeide, mantenendo una buona ventilazione degli ambienti.
Esistono inoltre materiali definiti “antibatterici”, in quanto hanno una capacità di uccidere o degradare i batteri in modo prolungato e costante nel tempo. Per attivare le proprietà antibatteriche nei materiali si possono utilizzare rame, ioni d’argento, biossido di titanio: questi tre componenti hanno un’azione batteriostatica, cioè impediscono o rallentano lo sviluppo e la riproduzione dei batteri. Tra i materiali che possono avere proprietà antibatteriche troviamo la ceramica, il grès porcellanato, il corian, persino il PVC e il policarbonato.
Una finitura che coniuga il rispetto della normativa sui COV e le proprietà antibatteriche è ECOPUR, tecnologia della ditta OLTREMATERIA.ECOPUR può essere utilizzato sopra superfici come pareti, pavimenti, arredi rivestiti in ECOMALTAe OLEOMALTA, resine ecologiche innovative, sempre di Oltremateria, di cui abbiamo parlato anche in questo articolo. Il sistema ideato da Oltremateria permette di ottenere con ECOMALTA o OLEOMALTA superfici sottili (2-2,5 mm), continue e senza uso di resine epossidiche, dando un ulteriore tocco di innovazione con ECOPUR. ECOPUR è infatti un tipo di rivestimento dato da miscele di inerti, sabbie naturali e ioni d’argento.
La tecnologia ECOPUR favorisce anche la ionizzazione dell’aria indoor. Ionizzare l’aria di un ambiente consente di renderla più pulita: gli ioni negativi si legano alle particelle in sospensione nell’aria (polveri, fumi, ecc.) e le caricano elettrostaticamente: di conseguenza la polvere tende ad accumularsi sulle superfici invece che rimanere sospesa.
Ecco un video esplicativo di ECOPUR. Si possono visionare alcuni esempi di realizzazioni qui.
Le proprietà antibatteriche sono certificate dal CSA- Istituto di ricerca Accreditato Accredia N° 0181. Le analisi sono state condotte in conformità alla normativa ISO 22196:2001 “Measurament of antibacterialactivity of plastics and other non-poroussurfaces. Per quanto riguarda l’emissione di COV, la tecnologia Ecopur è in linea con le normative e ha ottenuto anche la CERTIFICAZIONE VOC – RATING F****(4stelle) presso la “Japan Building CoatingMaterialsAssociation”.
Il sistema Oltremateria, con ECOPUR, ha ottenuto la certificazione di antibatterico attivo dal CSA– Istituto di ricerca Accreditato Accredia. Le analisi sono state condotte in conformità alla normativa ISO22196:2001 “Measurament of antibacterialactivity of plastics and other non-poroussurfaces”. ECOPUR ha ottenuto la certificazione di ionizzazione ambientale dal NCT Lab.
Tutti i materiali e sistemi OLTREMATERIA sono prodotti in sistema di gestione della qualità ISO 9001:2015 e dotati di marcatura CE. Il sistema Oltremateria concorre a far guadagnare punteggio nellacertificazione LEED. Sono disponibili moltissimi colori e decorazioni per superfici in ECOMALTA o OLEOMALTA abbinate a ECOPUR, personalizzabili a scelta del cliente.
Nota – L’articolo contiene contenuti promozionali per l’azienda Oltremateria, che opera nel settore dell’edilizia ecosostenibile, e per La Feltrinelli, che opera per la diffusione della culturaattraverso i libri.
Per approfondire il tema dei materiali in edilizia trovi numerosi testi interessanti sul sito della Feltrinelli, cliccando qui e digitando “materiali” nel campo di ricerca per argomento.
La città australiana di Sidney sarà alimentata al 100% da elettricità proveniente da fonti di energia rinnovabili. In particolare, giocheranno un ruolo fondamentale i campi eolici e fotovoltaici nel New South Wales.
L’elettricità alimenterà gli immobili di proprietà privata, librerie, palazzi per uffici e persino il Sidney Opera House, parchi, piscine ed illuminazione pubblica. Flow Power sarà il partner per questa conversione energetica alle rinovabili della città australiana. Il piano di conversione dovrebbe permettere di risparmiare l’emissione di 20.000 t di anidride carbonica in atmosfera, e anche 50.000 dollari australiani l’anno. E’ auspicabile che il nuovo accordo generi numerosi posti di lavoro nel settore green, contribuendo anche a combattere l’impatto post Covid sulla popolazione. Il Sindaco di Sidney, Clover Moore, sente su di sè il peso della crisi climatica e intende anticipare il raggiungimento degli obiettivi per il 2030.
Circa i 3/4 dell’energia elettrica saranno prodotti dall’eolico, mentre il restante 1/4 dal fotovoltaico. Ci saranno principalmente tre generatori: il Bomen Solar Farm a Wagga Wagga, Sapphire Wind Farm vicino a Inverell e il Shoalhaven Solar Farm a Nowra. Di questi, Shoalhaven è un progetto portato avanti insieme da Flow Power e Repower Shoalhaven, una comunità no profit che su base volontaria porta avanti progetti comunitari per l’energia solare. Si prevede la realizzazione di un impianto di circa 3 MW di potenza. La Bomen Solar Farm invece prevede un impianto di 120 MW di potenza. E’ uno dei primi progetti in Australia a utilizzare pannelli che sfruttano l’energia solare su entrambi i lati, ottimizzando la produzione. Il Sapphire Wind Farm sarà invece un parco eolico comprendente 75 turbine, di potenza 270 MW.
Il Dipartimento per le Politiche Economiche di Palazzo Chigi ha deliberato uno stanziamento di 200 milioni di euro per istituire un fondo nazionale legato al reddito energetico. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha comunicato che il reddito energetico consentirà ai cittadini a basso reddito di installare i pannelli fotovoltaici a costo zero, per autoprodurre energia elettrica usando come fonte di energia rinnovabile l’energia solare. Si attende un decreto attuativo che dettagli le modalità per usufruire del reddito energetico, che si pone come misura per combattere la povertà energeticae soprattutto perincentivare le fonti di energia rinnovabile, facendo del bene all’ambiente.
Questa idea prende spunto da un’esperienza già realizzata con esito positivo in Sardegna: nel 2019 nel Comune di Porto Torres è stato istituito dall’amministrazione comunale, in collaborazione con il GSE, un Fondo rotativo per finanziare l’installazione gratuita di pannelli fotovoltaici a favore delle fasce meno abbienti. Le famiglie selezionate hanno potuto così acquistare in comodato piccoli impianti solari (<20 kW di potenza). Questo ha permesso ai cittadini di autoprodurre la propria energia elettrica e al Comune di avere un surplus di produzione di energia in rete.
La misura a favore del fotovoltaico e della famiglie a basso reddito si aggiunge alle altre previste dal Decreto Rilancio, che deve essere tramutato in decreto attuativo e che sarà accompagnato da alcune specifiche dell’Agenzia delle Entrate. Il Decreto Rilancio infatti prevede che l’installazione di impianti fotovoltaici o colonnine di ricarica per veicoli elettrici possa essere realizzato con il bonus 110% solo se congiuntamente ad uno degli altri macro – interventi (cappotto, sostituzione impianto secondo le specifiche indicate dal decreto); senza di essi, il fotovoltaico può usufruire solo della detrazione fiscale al 65%. Nel caso del bonus 110%, sarà possibile installare e detrarre anche l’accumulatore di energia, collegabile agli impianto fotovoltaico.
Per approfondire il tema del fotovoltaico trovi numerosi testi interessanti sul sito della Feltrinelli, cliccando qui.
Oggi 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. I vertici ONU lanciano lo slogan “Wake Up! – Svegliamoci!”. Il Pianeta ci sta mandando segnali molto chiari: l’attuale modello di crescita economica umana non è sostenibile dall’ambiente. Noi tutti siamo chiamati a essere parte della soluzione, altrimenti siamo parte del problema. Oltre un milione di specie animali e vegetali stanno per scomparire dalla faccia della Terra, e noi stessi stiamo distruggendo i luoghi in cui viviamo. Frane, inondazioni, siccità non sono altro che conseguenze dell’attività antropica umana.
L’ Earth Overshoot Day misura il giorno in cui la domanda di risorse del Pianeta Terra da parte dell’umanità in un anno supera la quantità di risorse che il Pianeta stesso può rigenerare. La diffusione del Coronavirus ha posticipato l’Overshoot Day, che quest’anno cadrà il 22 agosto 2020, in quanto l’impatto ambientale dell’uomo per qualche mese si è arrestato. Dimostrazione che urge subito un rapido cambio di stile di vita e modello economico e di sviluppo per fermare quella che potrebbe diventare presto un’estinzione di massa.
Per fare questo, occorre effettuare una transizione ecologica il prima possibile, muovendosi verso fonti di energia rinnovabili e abbandonando gradualmente i combustibili fossili, inquinanti ed in via di esaurimento.
L’incidente di ieri in Siberia, in cui una cisterna contenente diesel è caduta a causa dello scioglimento del Permafrost, ci mostra lo sfacelo a cui stiamo andando incontro. Per maggiori notizie sull’incidente clicca qui.
In particolare, la Giornata dell’Ambiente di quest’anno è dedicata alla biodiversità. La biodiversità, spiega l’ONU che ha proclamato nel 1972 questa giornata con l’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, “è la base che sostiene tutta la vita sulla terra e sott’acqua” e riguarda “ogni aspetto della salute umana, fornendo aria e acqua pulite, cibi nutrienti, conoscenze scientifiche e fonti di medicina, resistenza naturale alle malattie e mitigazione dei cambiamenti climatici. La modifica o la rimozione di un elemento di questa rete influisce sull’intero sistema di vita e può produrre conseguenze negative“ (fonte: ANSA)
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La ricerca di una progettazione “ecosostenibile”, ovvero ecologicamente orientata, che determini una pressione antropica tollerabile sul territorio, è una tendenza relativamente recente, che ha visto la sua progressiva evoluzione attraverso i concetti di “progettazione a risparmio energetico”, “ecologia” e “sostenibilità”. Si rivela come un tipo di progetto complessa da cui non si può più prescindere. Un approccio integrale che deve essereconsiderato a partire dall’ideazione, dalla fase embrionale del progetto, non solo a coronamento di un intervento già completato.
ANALISI DEL SITO
Input per il progetto ecosostenibile
Un progetto che voglia definirsi ecosostenibile deve basarsi su un’approfondita analisi del sito di progetto. Questo sottintende la considerazione di fattori non solo di tipo climatico (clima igrotermico, precipitazioni, disponibilità di fonti di energia rinnovabili, disponibilità di luce naturale, clima acustico, presenza di campi elettromagnetici), ma anche di fattori di tipo ambientale (aria, acqua superficiale, suolo, sottosuolo e acqua potabile, ambiente naturale ed ecosistemi paesaggio, aspetti storico – tipologici, traffico e viabilità, contesto socio–economico), che variano a seconda della posizione del sito stesso.
La posizione si individua mediante le coordinate geografiche (latitudine, longitudine, altitudine), in riferimento ai punti cardinali (nord, sud, ovest, est). I fattori climatici e ambientali possono essere analizzati a diverse scale: alla macroscala urbana, alla scala insediativa oppure alla scala di edificio. Ulteriore dato di input del progetto sono, naturalmente, le esigenze dell’utenza che usufruirà del progetto.
UN PROCESSO CICLICO
Concept, verifica dei requisiti di progetto, variazione del concept, ulteriore verifica, validazione
I dati di input individuati con l’analisi in fase di metaprogetto portano all’elaborazione di un concept, ovvero di un’idea base, che deve essere compatibile con l’analisi stessa del sito e delle esigenze di progetto. Qualora qualche parametro non risulti coerente con il concept, questo deve essere rimesso in discussione, fino al completo soddisfacimento di tutti i requisiti. Si tratta dunque di un processo iterativo, di continua verifica e variazione, finché il progetto può essere considerato definitivo.
Trasferimento di principi biologici all’architettura: biomimesi
La ciclicità di processo è elemento presente in natura ed avvicina maggiormente il progetto architettonico all’integrazione nell’ambiente ed a principi ecologici. I processi naturali si basano su cicli di ottimizzazione delle risorse e minimizzazione dei consumi, che possono essere trasferiti all’ambito architettonico ed applicati al progetto. Il trasferimento di principi biologici ad ambiti tecnologici artificiali, come l’architettura, è un processo di tipo biomimetico. La biomimesi utilizza infatti come fonte di ispirazione il mondo naturale, per applicare strategie e principi base ad altri ambiti.
UNA CONCEZIONE CRADLE–TO–CRADLE
Non più edifici “dalla culla alla tomba”
La progettazione ecosostenibile si basa sul principio “cradle–to–cradle” (“dalla culla alla culla”), teorizzato da William McDonough, in contrapposizione al sistema “cradle–to–grave” (“dalla culla alla tomba”), prevedendo l’eliminazione del concetto di rifiuto: ogni risorsa usata nel costruito può essere riutilizzata o divenire parte di un altro processo, così come in natura ogni rifiuto diventa fonte per alimentare un altro processo, mediante cicli.
Life Cycle Assessment. Edifici come alberi
La valutazione dell’LCA (Life Cycle Assessment) di un edificio è proprio questo: ottimizzazione delle risorse utilizzate e progettazione dell’intero ciclo di vita dell’edificio, prevedendone non solo la fase di utilizzo e manutenzione, ma anche una dismissione ecologica che non produca rifiuti. McDonough paragona gli edifici ad alberi, sottolineando come essi differiscano a seconda della fascia climatica. Gli alberi sono parte di ecosistemi e di cicli: allo stesso modo il costruito dovrebbe mantenere un equilibrio con l’ambiente circostante, coerente ed efficiente.
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E’ in arrivo un nuovo provvedimento del governo per favorire la mobilità sostenibile: si prevede l’erogazione di un bonus per l’acquisto di una bicicletta o di un monopattino elettrico, che dovrebbe coprire il 65-70% del costo sostenuto, fino a 500 euro. Si prevede una dotazione di circa 120-125 milioni di euro per finanziare un’ottima iniziativa che ha lo scopo di incentivare lo spostamento in modo ecologico ed economico, decongestionando il traffico urbano. La ministra Paola De Micheli vorrebbe finanziare anche l’acquisto di biciclette a pedalata assistita e di “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”.
Il buono per la “mobilità alternativa” sarà destinato probabilmente a città metropolitane e aree urbane con più di 45.000 abitanti. Sono possibili due metodi di erogazione del bonus, ancora da decidere: uno prevede il rimborso della spesa effettuata dagli acquirenti di bici e monopattini, l’altro il rimborso dei venditori degli stessi. Il bonus non sarà legato a limiti di reddito, dunque sarà utilizzabile da tutti.
Un provvedimento utilissimo che mi auguro entri in vigore al più presto, soprattutto nei capoluoghi afflitti dallo smog urbano. Auspico che si diffondano sempre di più anche eventi di promozione dell’utilizzo della bicicletta, per sensibilizzare l’opinione pubblica e per parlare anche di regole e sicurezza sulle strade. Per chi vuole approfondire questa tematica segnalo il sito della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta).
Ci sono già molte città europee che utilizzano i monopattini elettrici: basti pensare a Stoccolma, dove il monopattino è di comune utilizzo; ne ho visto già qualcuno girare a Milano, sintomo che il capoluogo lombardo sta crescendo in modo esponenziale con un’influenza europea e sempre più internazionale.
La scelta di una mobilità dolce e green è l’unico modo per progettare un futuro ecosostenibile post pandemia, ricostruendo una realtà basata sull’economia circolare e sulla condivisione e la valorizzazione di buone pratiche ecologiche.
Il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra. E’ molto importante ricordarcene, anche se tutti i giorni dovremmo essere rispettosi e amorevoli verso il nostro Pianeta. E’ indispensabile infatti modificare la nostra politica, la nostra economia e la nostra società dando un taglio più ecosostenibile alle nostre attività, pensando secondo una reale sostenibilità ed al futuro delle nuove generazioni. La natura ci sta mostrando in più modi che il nostro attuale stile di vita non è sostenibile dal Pianeta, e che la situazione ambientale merita di essere considerata anche in una situazione di emergenza.
Legambiente ci chiede oggi di partecipare ad un flashmob virtuale, condividendo un’immagine in cui abbracciamo la Terra o un mappamondo o facendo un disegno che la rappresenti. La foto può essere condivisa sui social utilizzando gli hashtag #Abbracciamola e #EarthDay . Ulteriore materiale per divulgare l’iniziativa è disponibile cliccando qui.
La situazione che stiamo vivendo deve spingerci a dirottare la nostra vita verso uno stile green, senza dimenticare l’emergenza climatica in corso, che è sempre sotto i nostri occhi e che merita la nostra immediata attenzione, al pari dell’emergenza sanitaria in atto.
Per approfondire le tematiche ambientali trovi numerosi libri sul sito della Feltrinelli, cliccando qui. Anche in vista del 25 aprile, Festa della Liberazione, sono presenti sul sito numerosi volumi di approfondimento.
In questi giorni ho scritto un racconto a tema ecologico per bambini (4-12 anni). E’ il secondo di una collana che sto preparando e che si chiamerà “Ecostorie”. Il titolo del racconto è “Anna e il balcone”.
E’ ambientato in un periodo difficile, in cui si è diffuso un brutto virus e le persone non possono più uscire. Anna è l’eroina con spirito ecologico che riesce a rallegrare la situazione anche quando la sua famiglia è triste, non perdendosi mai d’animo.
Nella mia idea, Anna potrebbe essere di esempio per molti bimbi che si trovano spaesati e senza punti di riferimento in un periodo come questo. Anche quando tutto sarà passato, Anna insegna la resilienza in modo spontaneo, senza artificiosità e con il sorriso. La storia si presta ad essere utilizzata anche per la didattica a distanza, in particolar modo per la scuola primaria e per quella secondaria di primo grado.
Il racconto è scaricabile gratuitamente dal sito, cliccando qui. Cliccando su “Aggiungi al carrello”, “Visualizza carrello” e poi su “Concludi ordine”, registrandosi, potrete scaricare gratis il PDF. Se avete piacere, potete lasciare anche un commento su “recensioni”!
Il primo racconto della collana si chiama “Anna e la spiaggia”, e potete scaricarlo cliccando qui. Si tratta di una storia breve scritta nei mesi estivi, ambientata in un clima di spensieratezza ed allegria. Anche questa ha molti spunti interessanti per i bambini.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un documento approvato dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015: sono stati individuati 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. Scarica qui il testo integrale. Guarda il video di presentazione di Agenda 2030.
“The new agenda is a promise by leaders to all people everywhere. It is an agenda for people, to end poverty in all its forms – an agenda for the planet, our common home” (Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite – fonte: sito ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)
I 17 obiettivi legato allo sviluppo sostenibile sono i seguenti, sintetizzati nella figura sopra riportata.
Goal 1: Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo
Goal 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
Goal 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
Goal 4: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti
Goal 5: Raggiungere l’uguaglianza di genere, per l’empowerment di tutte le donne e le ragazze
Goal 6: Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico sanitarie
Goal 7: Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni
Goal 8: Incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti
Goal 9: Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
Goal 10: Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni
Goal 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili
Goal 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Goal 13: Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze
Goal 14: Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
Goal 15: Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica
Goal 16: Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficaci, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
Goal 17: Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile
Nei prossimi articoli su questi temi evidenzieremo lo stato di avanzamento nel perseguire questi 17 goals da parte dei Paesi del mondo, e cercheremo di capire in cosa consistono le azioni concrete che si possono portare avanti in questi ambiti.