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Scegliere il materiale isolante per un tetto: materiali ecologici a confronto

Foto di Rosy / Bad Homburg / Germany da Pixabay

Nel contesto della crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, la scelta del materiale isolante per un tetto richiede oggi una valutazione attenta di diverse variabili. Non si tratta solo di efficienza termica, ma anche di impatto ambientale, costi e longevità.

Problemi nella scelta del materiale isolante

Uno dei principali problemi nella scelta del materiale isolante è garantire un equilibrio tra efficienza energetica e sostenibilità. Materiali tradizionali, come il polistirene, offrono ottime prestazioni termiche, ma possono avere un impatto ambientale significativo. Inoltre, la scelta del materiale deve tenere conto dei fattori climatici locali, che influenzano il tipo di isolamento necessario.

Caratteristiche tecniche dei materiali ecologici

  1. Fibra di legno: Questo materiale è realizzato da scarti di legno e offre eccellenti proprietà isolanti. È traspirante, contribuendo a regolare l’umidità interna, e ha un basso impatto ambientale. Il costo è maggiore rispetto ad un isolante sintetico.
  2. Lana di pecora: Naturale e rinnovabile, la lana di pecora è un eccellente isolante sia termico che acustico. Ha la capacità di assorbire e rilasciare l’umidità senza perdere le sue proprietà isolanti, ma può essere più costosa rispetto ai materiali sintetici.
  3. Sughero: Il sughero è un materiale isolante naturale con ottime proprietà termiche ed acustiche. Ha una bassa velocità di combustione) e ha una lunga durata. Tuttavia, il costo può essere elevato e l’approvvigionamento può essere limitato.
  4. Cellulosa: Ricavata da carta riciclata, la cellulosa è un’opzione ecologica ed economica. Offre buone prestazioni isolanti e viene trattata con sali borici per resistere a muffe e incendi. Tuttavia, può richiedere una manutenzione maggiore rispetto ad altri materiali.

Costi dei materiali ecologici

Il costo dei materiali ecologici può variare significativamente in base alla disponibilità e alle caratteristiche specifiche di ciascun prodotto. In generale, i materiali naturali tendono a essere più costosi all’acquisto rispetto ai materiali sintetici, ma possono risultare più economici nel lungo termine grazie alla loro efficienza energetica e durata.

  • Fibra di legno: Il prezzo può variare da 20 a 50 euro al metro quadrato.
  • Lana di pecora: Il costo medio si aggira intorno ai 25-40 euro al metro quadrato.
  • Sughero: Può costare tra 30 e 70 euro al metro quadrato.
  • Cellulosa: Generalmente più economica, con un costo che varia dai 10 ai 20 euro al metro quadrato.

Osservazioni

La scelta del materiale isolante per un tetto è una decisione che richiede un’attenta considerazione delle esigenze specifiche dell’edificio, delle condizioni climatiche e delle priorità personali in termini di sostenibilità e budget. Materiali ecologici, sebbene inizialmente più costosi, offrono vantaggi significativi in termini di impatto ambientale e prestazioni a lungo termine. La transizione verso soluzioni più sostenibili è non solo un investimento nel futuro dell’edilizia, ma anche un contributo significativo alla riduzione dell’impronta ecologica globale.

Se hai bisogno di una consulenza per valutare la situazione della tua casa e valutare l’isolamento come opzione per migliorarne l’efficienza energetica, contattami alla mail vivattiva@gmail.com.

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Interventi di risparmio energetico per una villetta unifamiliare

Il risparmio energetico è una priorità crescente per molte famiglie, sia per ridurre i costi delle bollette che per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. In una villetta unifamiliare, vi sono numerose strategie che possono essere adottate per migliorare l’efficienza energetica. Questo articolo esplora alcune delle soluzioni più efficaci. Fino a fine anno è possbile usufruire di detrazioni fiscali al 50%; da gennaio 2025 le detrazioni scenderanno al 36%.

Isolamento termico

Uno degli interventi più importanti è l’isolamento termico. Un buon isolamento delle pareti, del tetto e del pavimento può ridurre significativamente la dispersione di calore durante l’inverno e mantenere la casa fresca in estate. Materiali come la lana di roccia, le fibre di legno o il sughero possono essere utilizzati per questo scopo. Molto comune ed economico è l’utillizzo di EPS con grafite derivato da materiale riciclato, conforme ai CAM (Criteri Ambientali Minimi). Le fibre di legno ed il sughero garantiscono una maggiore inerzia termica all’edificio, per cui di fatto costituiscono la soluzione migliore, anche se costano leggermente di più.

Sostituzione degli infissi

Le finestre e le porte sono punti critici per la perdita di calore. Sostituire gli infissi vecchi con modelli a doppio o triplo vetro può migliorare l’efficienza energetica della vostra abitazione. Gli infissi moderni sono progettati per minimizzare le perdite di calore e spesso includono rivestimenti a bassa emissività che riflettono il calore all’interno. E’ importante isolare anche i cassonetti, che costituiscono dei ponti termici a tutti gli effetti.

Installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici

I pannelli solari rappresentano una soluzione ecologica ed efficiente per la produzione di energia. Posizionati sul tetto, possono generare elettricità (pannelli solari fotovoltaici) o riscaldare l’acqua (pannelli solari termici), riducendo così la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.

Utilizzo di pompe di calore

Le pompe di calore sono dispositivi che trasferiscono calore da una fonte naturale (aria, acqua o terra) all’interno dell’abitazione. Possono essere utilizzate sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Le pompe di calore sono estremamente efficienti, con un consumo energetico inferiore rispetto ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento tradizionali. Sono l’intervento su cui si punterà di più a breve, abbandonando le caldaie a gas. Ovviamente le pompe di calore funzionano molto bene in abbinamento con il fotovoltaico, perchè funzionano a energia elettrica.

Sistemi di domotica

L’implementazione di sistemi di domotica permette di gestire in modo intelligente l’energia all’interno della casa. Termostati programmabili, sensori di presenza e luci a LED controllabili a distanza possono ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse energetiche. La possibilità di monitorare i consumi in tempo reale consente di identificare e correggere eventuali inefficienze.

Elettrodomestici ad alta efficienza

La sostituzione degli elettrodomestici vecchi con modelli ad alta efficienza energetica può portare a significativi risparmi. Gli elettrodomestici certificati con etichette energetiche A++ o superiori consumano meno energia e offrono prestazioni migliori. Anche l’uso di dispositivi energeticamente efficienti, come le lampadine a LED, contribuisce a ridurre il consumo complessivo.

Cosa aspetti?

Adottare interventi di risparmio energetico in una villetta unifamiliare non solo contribuisce a ridurre i costi delle bollette, ma anche a minimizzare l’impatto ambientale. Investire in isolamento termico, infissi efficienti, pannelli solari, pompe di calore, sistemi di domotica ed elettrodomestici ad alta efficienza rappresenta un passo significativo verso una gestione più sostenibile delle risorse energetiche.

Se hai bisogno di una consulenza per migliorare energeticamente la tua casa scrivimi a vivattiva@gmail.com!

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Bioedilizia e risparmio energetico: costruire un futuro sostenibile

Cosa è la bioedilizia

La bioedilizia rappresenta un approccio innovativo e sostenibile alla costruzione e alla ristrutturazione degli edifici, mirato a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica. Questo settore si basa sull’utilizzo di materiali ecologici e tecnologie avanzate per creare abitazioni e strutture che siano non solo efficienti dal punto di vista energetico, ma anche salutari per gli occupanti.

Materiali Ecologici

Uno degli aspetti fondamentali della bioedilizia è l’uso di materiali naturali e riciclabili. Tra questi, troviamo legno, bamboo, paglia, canapa e altri materiali che hanno un basso impatto ambientale sia in fase di produzione che di smaltimento. L’uso di questi materiali contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carbonica e a promuovere la gestione sostenibile delle risorse naturali.

Efficienza energetica

Le tecniche di bioedilizia sono strettamente legate al concetto di risparmio energetico. Gli edifici costruiti secondo i principi della bioedilizia sono progettati per massimizzare l’efficienza energetica attraverso l’uso di isolanti naturali, finestre a doppio o triplo vetro, sistemi di ventilazione meccanica controllata e pannelli solari, termici e fotovoltaici. Queste soluzioni permettono di ridurre significativamente il consumo di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, diminuendo così le bollette e l’impatto ambientale.

Progettazione bioclimatica

La progettazione bioclimatica è un altro elemento chiave della bioedilizia. Questo approccio prevede l’orientamento degli edifici in modo da sfruttare al meglio le risorse naturali come il sole, il vento e la vegetazione. Ad esempio, l’orientamento delle finestre verso sud consente di massimizzare l’apporto di luce solare durante l’inverno, riducendo la necessità di riscaldamento artificiale. Allo stesso tempo, l’uso di schermature solari e ventilazione naturale aiuta a mantenere gli ambienti freschi durante l’estate. L’approccio bioclimatico parte da un’attenta analisi del sito, del clima e delle esigenze degli occupanti.

Certificazioni e normative

Esistono diverse certificazioni che attestano la sostenibilità degli edifici, come LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e CasaClima. Queste certificazioni valutano vari aspetti della costruzione, dall’efficienza energetica alla gestione delle risorse idriche, passando per la qualità dell’aria interna e l’uso di materiali ecocompatibili. Ottenere una di queste certificazioni non solo migliora la reputazione dell’edificio, ma anche il suo valore di mercato. Anche l’Attestato di Prestazione Energetica che si utilizza in Italia per determinare il consumo energetico di un edificio ha un valore importante: il tecnico certificatore suggerisce al cliente quali interventi migliorativi dell’efficienza energetica può realizzare. Ovviamente è fondamentale anche l’impatto ambientale degli interventi, non solo quello energetico e numerico. Se i materiali sono salubri, l’utente finale sarà più soddisfatto e vivrà in un ambiente sano.

Vantaggi economici

Investire nella bioedilizia comporta numerosi vantaggi economici a lungo termine. Gli edifici efficienti dal punto di vista energetico hanno costi di gestione inferiori grazie alla riduzione del consumo di energia e all’uso di risorse naturali rinnovabili. Inoltre, molti governi offrono incentivi fiscali e finanziamenti agevolati per chi sceglie di costruire o ristrutturare secondo i principi della bioedilizia. In Italia fino a dicembre 2024 si possono utilizzare le detrazioni fiscali; da gennaio 2025 le detrazioni passeranno al 36%.

(Aggiornamento a ottobre 2024: sembra che le detrazioni al 50% siano prorogate al 2025, ma solo per la prima casa. Probabilmente sarà prorogato anche il bonus mobili – ma attendiamo le conferme per entrambe le cose).

La bioedilizia e il risparmio energetico rappresentano il futuro della costruzione sostenibile. Adottare questi principi non solo contribuisce a preservare l’ambiente, ma migliora anche la qualità della vita degli occupanti e offre significativi vantaggi economici. Scegliere la bioedilizia significa investire in un futuro più verde e responsabile.

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A cosa serve uno studio di fattibilità?

Uno studio di fattibilità serve a inquadrare il tipo di interventi che è possibile effettuare su un immobile esistente da ristrutturare o da efficientare dal punto di vista energetico, ed il relativo costo . Ovviamente non implica l’obbligo di effettuarli, ma permette di valutare in modo oggettivo vantaggi e svantaggi.

Uno studio di fattibilità parte sempre dallo stato di fatto, dal rilievo e da una verifica di conformità dell’edificio oggetto di analisi. La conformità ci dice sostanzialmente se l’immobile costruito è conforme a quanto depositato in Comune e al catasto, ed è un dato indispensabile per poter usufruire delle detrazioni fiscali in modo corretto.

La valutazione degli interventi da realizzare per migliorare un immobile vieneeffettuata considerando anche il costo necessario. In alcuni casi può rendersi necessario un investimento consistente, in altri un investimento minore. E’ comunque sempre opportuno affidarsi a un tecnico, che può redigere anche un computo metrico o un rendering per valutare i preventivi delle imprese, affiancando il committente nella scelta degli affidatari dell’incarico.

In ogni caso è sconsigliato eseguire un “fai da te”: a ognuno il suo lavoro….

Se sei interessato ad uno studio di fattibilità per il tuo immobile, non esitare a contattarmi alla mail vivattiva@gmail.com.

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Direttiva Casa Green: approvata in UE

La Direttiva Casa Green (EPBD), nuova norma comunitaria europea, è stata definitivamente approvata.

Ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra provenienti dal comparto edilizia-impianti e in particolare richiede di portare il patrimonio edilizio dell’Unione Europea a emissioni zero entro il 2050, eliminando gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Entro il 2030 inoltre tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Parallelamente, sarà necessario incentivare le fonti di energia rinnovabili collegate agli impianti e la mobilità sostenibile, soprattutto elettrica.

Dalla pubblicazione in GU, gli Stati membri dell’Unione Europea avranno due anni per recepire le disposizioni nella legislazione nazionale.

Per quanto riguarda gli edifici residenziali, si parla di un taglio del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria dovrà essere ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni, con maggiore consumo energetico.

Un ruolo centrale verrà svolto dunque dagli interventi di efficentamento energetico, sia di isolamento opaco e trasparente sia di impiantistica: particolare importanza rivestiranno i sistemi ibridi e le pompe di calore elettriche, collegate a impianti fotovoltaici, dato che le vecchie caldaie a gas non potranno più essere utilizzate.

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Cambio di destinazione d’uso da ufficio a residenziale

Per effettuare un cambio di destinazione d’uso da ufficio a residenziale occorre verificare che la normativa urbanistica lo consenta, in quanto si va a modificare il carico urbanistico. Occorre inoltre verificare la presenza dei requisiti igienico-sanitari della destinazione d’uso prescelta in base al regolamento edilizio e d’igiene del Comune dove si trova l’immobile. Per ultima cosa, occorrerà modificare la categoria catastale (che passerà presumibilmente da A/10 a A/3 o A/2). E bisogna controllare anche che il condominio dove si trova l’immobile permetta il cambio di destinazione d’uso (vedi regolamento condominiale). Ogni Comune ha le sue regole. Un cambio di destinazione d’uso potrebbe essere possibile a Lodi ma non a Milano o Roma, o viceversa.

Nel cambio di destinazione d’uso ci saranno in genere alcune spese:

  • oneri di urbanizzazione
  • diritti di segreteria comunali
  • parcella del tecnico incaricato di progetto, DL e pratica edilizia
  • parcella del tecnico incaricato della sicurezza
  • spese per gli eventuali lavori edili

Attenzione. La normativa dice che “È cambio destinazione d’uso urbanisticamente rilevante, ogni forma di utilizzo dell’immobile diversa da quella originaria, con o senza opere, che comporti il passaggio ad una diversa categoria funzionale, come sopra indicate. Se si resta all’interno della stessa categoria, non è un mutamento di tipo rilevante.

Le categorie d’uso sono:

  • residenziale (compreso uso promiscuo – abitazione/studio e abitazione/affittacamere)
  • turistico-ricettiva (alberghi, ostelli, altro)
  • produttiva e direzionale (banche, uffici, studi professionali)
  • commerciale (negozi, bar, ristoranti)
  • agricola (prod. agricola, allevamenti, vivai, ecc.)

In caso di cambio di destinazione d’uso, con o senza opere, occorre presentare come pratica edilizia in Comune un permesso di costruire, a meno che il cambio non avvenga nella stessa categoria (per es. da pub a ristorante). In questo secondo caso, ovvero per cambi di destinazione d’uso all’interno della stessa categoria, si possono inquadrare gli interventi come manutenzione straordinaria, e quindi si può presentare una CILA (Comunicazione di Inizio Attività Asseverata) al posto del permesso di costruire, in virtù del decreto semplificazioni del 2020. In alcuni casi, inoltre, alcuni Comuni richiedono una SCIA alternativa al permesso di costruire invece del permesso di costruire.

La modifica catastale di categoria comporterà una modifica delle tasse pagate (IMU, TASI, TARI).

Come ultimo passaggio, può essere opportuna la presentazione di una SCIA per l’agibilità dell’immobile, in funzione della categoria d’uso prescelta (con impianti conformi alla normativa e relative certificazioni).

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Agevolazioni fiscali per interventi in edilizia nel 2024

Riporto di seguito un elenco delle agevolazioni fiscali di cui si può usufruire per gli interventi in edilizia nel 2024. Si ricorda che per usufruire dei bonus è sempre opportuno presentare prima dell’inizio dei lavori idonea pratica edilizia (salvo alcuni casi particolari).

  • Bonus casa – Detrazioni fiscali IRPEF al 50% su 10 anni – limite massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare fino al 31 dicembre 2024. Da gennaio 2025 la detrazione fiscale tornerà al 36%, con limite di 48.000 euro, salvo ulteriori proroghe. Queste detrazioni valgono per interventi di manutenzione straordinaria sulle parti comuni dei condomini e su singole unità immobiliari. Maggiori informazioni cliccando sul sito di ENEA
  • Ecobonus 50%-65% – Detrazioni fiscali IRPEF al 50% o 65% su 10 anni – per interventi di manutenzione straordinaria finalizzati al risparmio energetico. Maggiori informazioni cliccando sul sito di ENEA
  • Superbonus – Nel 2024 scende al 70%, nel 2025 al 65%. Ma solo in alcuni casi previsti dalla normativa, in continua evoluzione.
  • Bonus mobili – Detrazioni fiscali IRPEF al 50% per l’acquisto di arredamento, su un importo massimo di 5000 euro per il 2024
  • Sismabonus – Detrazioni fiscali IRPEF al 50% per case unifamiliari per interventi di messa in sicurezza strutturale degli edifici nelle zone a rischio sismico, con possibilità di passare al 70% se con gli interventi si ottiene il passaggio a una classe di rischio inferiore e all’80% se si arriva con gli interventi a due classi di rischio inferiori. Per i condomini, partendo dal 50% si può arrivare al 75% o alll’85%. Il sismabonus vale anche per gli edifici a rischio produttivo (detrazioni IRES).
  • Bonus verde 36% – Detrazioni IRPEF al 36% per sistemazione di spazi verdi, installazione di impianti di irrigazione, coperture a verde e giardini pensili.
  • Bonus barriere architettoniche – Detrazione IRPEF al 75% per interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche valida fino al 31 dicembre 2025.

Per maggiori informazioni o per avere consulenza sul progetto della tua casa, scrivimi a vivattiva@gmail.com. Se l’articolo ti è stato utile, puoi condividerlo sui social.

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Cosa vuol dire progettazione ecosostenibile?

Il termine “bioarchitettura” prende origine da due parole: “bio” e “architettura”. Il termine “bios” deriva dal greco e significa “che vive”. Un’architettura bio è dunque una costruzione edilizia che si ispira a principi costruttivi legati alla vita, all’organicità, alla natura vivente. La bioarchitettura permette la realizzazione di edifici secondo elementi di bioedilizia, utilizzando materiali di origine naturale, come per esempio il legno, i mattoni, la pietra, che siano anche ecocompatibili, ovvero facilmente biodegradabili o smaltibili nell’ambiente. La bioarchitettura infatti cerca di minimizzare la produzione di rifiuti, privilegiando l’utilizzo di materiali di scarto e di riciclo.

L’architettura “bioclimatica” o “bioecologica” cerca in particolar modo di direzionare il progetto in base al clima, anteponendo l’analisi del sito, dell’ambiente e del clima alla progettazione, per garantire l’ottimizzazione di forma, volumi e risorse materiali ed economiche.

Gli edifici costruiti in bioarchitettura sono edifici a risparmio energetico, ben isolati (la quantità di isolante viene stabilita in base alla zona climatica di riferimento), con una classe energetica alta e una specifica attenzione alla correzione dei ponti termici (ovvero i punti in cui si ha discontinuità tra materiali, e quindi dispersione di energia). Questo è reso possibile anche grazie a impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili, per lo più grazie alla presenza di impianti fotovoltaici in copertura, ben orientati secondo l’irraggiamento solare.

La progettazione ecosostenibile è inclusiva e considera le esigenze anche di un’utenza fragile (bambini, anziani, portatori di handicap). Una vera sostenibilità infatti non è solo ambientale ma anche sociale.

Se sei interessato/a a costruire secondo principi di architettura ecosostenibile, non esitare a contattarmi. Puoi inviare una mail a vivattiva@gmail.com. Se poi questo articolo ti è stato utile, puoi ricondividerlo sui social o lasciarmi una recensione a cinque stelle su Google o Facebook.

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Nuova Direttiva Europea green: tra efficienza energetica e sostenibilità ambientale

E’ in fase di discussione la nuova Direttiva Europea GREEN EPBD IV, inerente gli indirizzi generali sui criteri di sostenibilità ed efficienza energetica. Questo tema diventa sempre più rilevante e sta contribuendo alla nascita di una nuova coscienza ambientale nelle persone. Il superbonus e il sismabonus hanno sicuramente spinto le persone ad affrontare la tematica e a capire meglio l’importanza di edifici con determinate caratteristiche. La normativa va in quella direzione, e saranno sempre di più le persone che prediligeranno una casa efficiente dal punto di vista energetico e sismico.

Parlare di efficienza energetica richiama il concetto di “sviluppo sostenibile”, ovvero al cercare di soddisfare i bisogni delle generazioni future e non solo a quelle presenti. La sostenibilità è realmente ambientale, sociale ed economica. Solo se riusciamo a costruire un edificio mettendo insieme questi tre fattori stiamo facendo qualcosa di realmente sostenibile. Lo sviluppo sostenibile richiama l’Agenda 2030, che richiama 17 obiettivi da raggiungere nei vari Paesi del mondo, pensando ad uno sviluppo sostenibile a tutto tondo. Il tema dell’energia pulita e accessibile riguarda in particolare l’obiettivo 17, che punta ad un incremento delle fonti di energia rinnovabili e dell’efficienza energetica.

La Nuova Direttiva Europea del 2020 ha come obiettivo il rinnovamento energetico, con un incremento di circa 160.000 posti di lavoro in edilizia. La sigla EPBD sta per “Energy Performance Building” e risale al 2002: le Direttive Europee 2002/91/CE, 2010/31/CE, 2018/44/UE sono state recepite negli anni creando leggi nazionali sul tema.

La recente EPBD IV (nota come Direttiva Case Green) è in fase di discussione e non è ancora stata pubblicata in G.U. Il documento ufficiale riporta alcuni dati importanti: il 75% degli edifici dell’Unione Europea è inefficiente. L’efficienza energetica pertanto dovrebbe essere un punto fondamentale al centro della politica. La Direttiva UE impone edifici a zero emissioni, non più a “emissioni quasi 0” entro il 2050.

Il documento europeo introduce un “passaporto di ristrutturazione” che pianifica gli interventi di ristrutturazione dal punto di vista energetico pianificando nel tempo l’esecuzione degli stessi, con la possibilità di creare molto lavoro per tutti gli operatori nel settore edile.

Compare anche una nuova visione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) entro fine 2025. Si va dunque verso l’eliminazione delle classi F e G: si potrebbe parlare di circa 1,4-1,8 milioni di edifici da riqualificare. Il quadro è pertanto molto complesso e per questo è in fase di discussione: in dicembre probabilmente ci sarà una revisione.

Il concetto di sostenibilità sarà dunque più ampio e non solo legato all’efficienza energetica: occorrerà anche una visione ambientalmente compatibile, che prevede la riduzione dei rifiuti e il miglioramento della qualità dell’aria, in linea con l’Agenda 2030 (obiettivi 11 e 12), nonchè una gestione ecocompatibile dei rifiuti e degli appalti.

Occorre pertanto puntare in edilizia su prodotti ecocompatibili, che siano in grado di dare anche qualità acustica e termica agli edifici. L’analisi ambientale dell’edificio infatti riguarda l’intero ciclo di vita di un edificio e valuta il potenziale di riscaldamento globale (GWB) di un immobile nella sua intera vita.

In questo quadro si identificano i CAM (Criteri Ambientali Minimi), introdotti come obbligatori nell’ambito degli interventi di efficientamento energetico eseguiti con il superbonus 110%. Esistono CAM che riguardano i quartieri, gli edifici, i singoli materiali e il cantiere. Per alcuni materiali isolanti in particolare è necessario verificare che siano composti da una certa percentuale di materiale riciclato (con certificazione idonea).

Se vuoi approfondire il tema dell’efficienza energetica, puoi dare un’occhiata al sito di Feltrinelli cliccando qui

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Contributi a fondo perduto per cantieri superbonus 90% di famiglie a basso reddito

A partire dal 2 ottobre si potrà fare richiesta di contributi a fondo perduto per i cantieri superbonus partiti quest’anno che utilizzano la detrazione del 90%. Ma solo ad alcune condizioni:

  • reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro;
  • immobile di proprietà o altro diritto di godimento dello stesso;
  • unità immobiliare oggetto di intervento come abitazione principale del richiedente.

Si tratta di una misura pensata per le famiglie con basso reddito che si sono trovate in difficoltà a cominciare cantieri superbonus 90%, ridotto rispetto al 110%.

Le richieste possono essere presentate in via telematica fino al 31 ottobre all’Agenzia delle Entrate. Valgono le solite regole: le spese del proprietario devono essere pagate mediante “bonifico parlante” e il tetto massimo di spesa nell’anno è pari a 96.000 euro. L’istanza può essere modificata o ritirata in caso di errore.

Solo dopo fine ottobre l’Agenzia delle Entrate provvederà all’assegnazione delle risorse economiche a disposizione (20 milioni di euro complessivi a disposizione). I risultati dell’assegnazione saranno pubblicati entro il 30 novembre.

Ricordiamo che restano in vigore i limiti temporali fissati per i cantieri superbonus (vedi precedenti articoli), a meno di proroghe negli ultimi mesi dell’anno corrente.

Qui il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate.

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