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Scegliere il materiale isolante per un tetto: materiali ecologici a confronto

Foto di Rosy / Bad Homburg / Germany da Pixabay

Nel contesto della crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, la scelta del materiale isolante per un tetto richiede oggi una valutazione attenta di diverse variabili. Non si tratta solo di efficienza termica, ma anche di impatto ambientale, costi e longevità.

Problemi nella scelta del materiale isolante

Uno dei principali problemi nella scelta del materiale isolante è garantire un equilibrio tra efficienza energetica e sostenibilità. Materiali tradizionali, come il polistirene, offrono ottime prestazioni termiche, ma possono avere un impatto ambientale significativo. Inoltre, la scelta del materiale deve tenere conto dei fattori climatici locali, che influenzano il tipo di isolamento necessario.

Caratteristiche tecniche dei materiali ecologici

  1. Fibra di legno: Questo materiale è realizzato da scarti di legno e offre eccellenti proprietà isolanti. È traspirante, contribuendo a regolare l’umidità interna, e ha un basso impatto ambientale. Il costo è maggiore rispetto ad un isolante sintetico.
  2. Lana di pecora: Naturale e rinnovabile, la lana di pecora è un eccellente isolante sia termico che acustico. Ha la capacità di assorbire e rilasciare l’umidità senza perdere le sue proprietà isolanti, ma può essere più costosa rispetto ai materiali sintetici.
  3. Sughero: Il sughero è un materiale isolante naturale con ottime proprietà termiche ed acustiche. Ha una bassa velocità di combustione) e ha una lunga durata. Tuttavia, il costo può essere elevato e l’approvvigionamento può essere limitato.
  4. Cellulosa: Ricavata da carta riciclata, la cellulosa è un’opzione ecologica ed economica. Offre buone prestazioni isolanti e viene trattata con sali borici per resistere a muffe e incendi. Tuttavia, può richiedere una manutenzione maggiore rispetto ad altri materiali.

Costi dei materiali ecologici

Il costo dei materiali ecologici può variare significativamente in base alla disponibilità e alle caratteristiche specifiche di ciascun prodotto. In generale, i materiali naturali tendono a essere più costosi all’acquisto rispetto ai materiali sintetici, ma possono risultare più economici nel lungo termine grazie alla loro efficienza energetica e durata.

  • Fibra di legno: Il prezzo può variare da 20 a 50 euro al metro quadrato.
  • Lana di pecora: Il costo medio si aggira intorno ai 25-40 euro al metro quadrato.
  • Sughero: Può costare tra 30 e 70 euro al metro quadrato.
  • Cellulosa: Generalmente più economica, con un costo che varia dai 10 ai 20 euro al metro quadrato.

Osservazioni

La scelta del materiale isolante per un tetto è una decisione che richiede un’attenta considerazione delle esigenze specifiche dell’edificio, delle condizioni climatiche e delle priorità personali in termini di sostenibilità e budget. Materiali ecologici, sebbene inizialmente più costosi, offrono vantaggi significativi in termini di impatto ambientale e prestazioni a lungo termine. La transizione verso soluzioni più sostenibili è non solo un investimento nel futuro dell’edilizia, ma anche un contributo significativo alla riduzione dell’impronta ecologica globale.

Se hai bisogno di una consulenza per valutare la situazione della tua casa e valutare l’isolamento come opzione per migliorarne l’efficienza energetica, contattami alla mail vivattiva@gmail.com.

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Insufflaggio per isolare le pareti di casa

Per ridurre le dispersioni termiche dell’involucro della tua casa l’intervento più efficace è l’isolamento a cappotto. Tuttavia se vivi in una casa degli anni ’70 molto probabilmente le pareti hanno una struttura a intercapedine… ed è possibile realizzare un intervento di insufflaggio.

Si tratta di una tecnica che consente di iniettare isolante nell’intercapedine di aria del tuo muro. Questa soluzione è relativamente economica rispetto ad un isolamento a cappotto, anche se non risolve i ponti termici: non isola pilastri e solai, per esempio.

E’ una tipologia di intervento che può essere utile laddove non si può o non si vuole effettuare un isolamento esterno o interno di una muratura ed è un buon compromesso tra tempi, costi e benefici. Permette inoltre di risparmiare spazio, anzi, di ottimizzare lo spazio che già è utilizzato.

L’intervento di insufflaggio può essere utilizzato anche nei sottotetti: se il solaio verso sottotetto non riscaldato non viene utilizzato può essere ricoperto di uno strato di isolante che riduce molto le dispersioni energetiche verso l’alto. Un’alternativa ai classici materassini o rotoli di isolante.

L’insufflaggio può essere portato in detrazione fiscale. Sempre meglio, però, aprire prima una pratica edilizia.

Possono essere utilizzati vari materiali: lana di vetro, fibre di legno, cellulosa o addirittura lolla di riso.

L’insufflaggio può essere anche abbinato alla realizzazione di un cappotto esterno, con notevoli benefici per l’efficienza energetica della casa.

Se hai bisogno di supporto tecnico e vuoi saperne di più o desideri provare a realizzare questa tipologia di intervento, contattami!

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Interventi di risparmio energetico per una villetta unifamiliare

Il risparmio energetico è una priorità crescente per molte famiglie, sia per ridurre i costi delle bollette che per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. In una villetta unifamiliare, vi sono numerose strategie che possono essere adottate per migliorare l’efficienza energetica. Questo articolo esplora alcune delle soluzioni più efficaci. Fino a fine anno è possbile usufruire di detrazioni fiscali al 50%; da gennaio 2025 le detrazioni scenderanno al 36%.

Isolamento termico

Uno degli interventi più importanti è l’isolamento termico. Un buon isolamento delle pareti, del tetto e del pavimento può ridurre significativamente la dispersione di calore durante l’inverno e mantenere la casa fresca in estate. Materiali come la lana di roccia, le fibre di legno o il sughero possono essere utilizzati per questo scopo. Molto comune ed economico è l’utillizzo di EPS con grafite derivato da materiale riciclato, conforme ai CAM (Criteri Ambientali Minimi). Le fibre di legno ed il sughero garantiscono una maggiore inerzia termica all’edificio, per cui di fatto costituiscono la soluzione migliore, anche se costano leggermente di più.

Sostituzione degli infissi

Le finestre e le porte sono punti critici per la perdita di calore. Sostituire gli infissi vecchi con modelli a doppio o triplo vetro può migliorare l’efficienza energetica della vostra abitazione. Gli infissi moderni sono progettati per minimizzare le perdite di calore e spesso includono rivestimenti a bassa emissività che riflettono il calore all’interno. E’ importante isolare anche i cassonetti, che costituiscono dei ponti termici a tutti gli effetti.

Installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici

I pannelli solari rappresentano una soluzione ecologica ed efficiente per la produzione di energia. Posizionati sul tetto, possono generare elettricità (pannelli solari fotovoltaici) o riscaldare l’acqua (pannelli solari termici), riducendo così la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.

Utilizzo di pompe di calore

Le pompe di calore sono dispositivi che trasferiscono calore da una fonte naturale (aria, acqua o terra) all’interno dell’abitazione. Possono essere utilizzate sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo. Le pompe di calore sono estremamente efficienti, con un consumo energetico inferiore rispetto ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento tradizionali. Sono l’intervento su cui si punterà di più a breve, abbandonando le caldaie a gas. Ovviamente le pompe di calore funzionano molto bene in abbinamento con il fotovoltaico, perchè funzionano a energia elettrica.

Sistemi di domotica

L’implementazione di sistemi di domotica permette di gestire in modo intelligente l’energia all’interno della casa. Termostati programmabili, sensori di presenza e luci a LED controllabili a distanza possono ridurre gli sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse energetiche. La possibilità di monitorare i consumi in tempo reale consente di identificare e correggere eventuali inefficienze.

Elettrodomestici ad alta efficienza

La sostituzione degli elettrodomestici vecchi con modelli ad alta efficienza energetica può portare a significativi risparmi. Gli elettrodomestici certificati con etichette energetiche A++ o superiori consumano meno energia e offrono prestazioni migliori. Anche l’uso di dispositivi energeticamente efficienti, come le lampadine a LED, contribuisce a ridurre il consumo complessivo.

Cosa aspetti?

Adottare interventi di risparmio energetico in una villetta unifamiliare non solo contribuisce a ridurre i costi delle bollette, ma anche a minimizzare l’impatto ambientale. Investire in isolamento termico, infissi efficienti, pannelli solari, pompe di calore, sistemi di domotica ed elettrodomestici ad alta efficienza rappresenta un passo significativo verso una gestione più sostenibile delle risorse energetiche.

Se hai bisogno di una consulenza per migliorare energeticamente la tua casa scrivimi a vivattiva@gmail.com!

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Bioedilizia e risparmio energetico: costruire un futuro sostenibile

Cosa è la bioedilizia

La bioedilizia rappresenta un approccio innovativo e sostenibile alla costruzione e alla ristrutturazione degli edifici, mirato a ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica. Questo settore si basa sull’utilizzo di materiali ecologici e tecnologie avanzate per creare abitazioni e strutture che siano non solo efficienti dal punto di vista energetico, ma anche salutari per gli occupanti.

Materiali Ecologici

Uno degli aspetti fondamentali della bioedilizia è l’uso di materiali naturali e riciclabili. Tra questi, troviamo legno, bamboo, paglia, canapa e altri materiali che hanno un basso impatto ambientale sia in fase di produzione che di smaltimento. L’uso di questi materiali contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carbonica e a promuovere la gestione sostenibile delle risorse naturali.

Efficienza energetica

Le tecniche di bioedilizia sono strettamente legate al concetto di risparmio energetico. Gli edifici costruiti secondo i principi della bioedilizia sono progettati per massimizzare l’efficienza energetica attraverso l’uso di isolanti naturali, finestre a doppio o triplo vetro, sistemi di ventilazione meccanica controllata e pannelli solari, termici e fotovoltaici. Queste soluzioni permettono di ridurre significativamente il consumo di energia per il riscaldamento e il raffrescamento, diminuendo così le bollette e l’impatto ambientale.

Progettazione bioclimatica

La progettazione bioclimatica è un altro elemento chiave della bioedilizia. Questo approccio prevede l’orientamento degli edifici in modo da sfruttare al meglio le risorse naturali come il sole, il vento e la vegetazione. Ad esempio, l’orientamento delle finestre verso sud consente di massimizzare l’apporto di luce solare durante l’inverno, riducendo la necessità di riscaldamento artificiale. Allo stesso tempo, l’uso di schermature solari e ventilazione naturale aiuta a mantenere gli ambienti freschi durante l’estate. L’approccio bioclimatico parte da un’attenta analisi del sito, del clima e delle esigenze degli occupanti.

Certificazioni e normative

Esistono diverse certificazioni che attestano la sostenibilità degli edifici, come LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e CasaClima. Queste certificazioni valutano vari aspetti della costruzione, dall’efficienza energetica alla gestione delle risorse idriche, passando per la qualità dell’aria interna e l’uso di materiali ecocompatibili. Ottenere una di queste certificazioni non solo migliora la reputazione dell’edificio, ma anche il suo valore di mercato. Anche l’Attestato di Prestazione Energetica che si utilizza in Italia per determinare il consumo energetico di un edificio ha un valore importante: il tecnico certificatore suggerisce al cliente quali interventi migliorativi dell’efficienza energetica può realizzare. Ovviamente è fondamentale anche l’impatto ambientale degli interventi, non solo quello energetico e numerico. Se i materiali sono salubri, l’utente finale sarà più soddisfatto e vivrà in un ambiente sano.

Vantaggi economici

Investire nella bioedilizia comporta numerosi vantaggi economici a lungo termine. Gli edifici efficienti dal punto di vista energetico hanno costi di gestione inferiori grazie alla riduzione del consumo di energia e all’uso di risorse naturali rinnovabili. Inoltre, molti governi offrono incentivi fiscali e finanziamenti agevolati per chi sceglie di costruire o ristrutturare secondo i principi della bioedilizia. In Italia fino a dicembre 2024 si possono utilizzare le detrazioni fiscali; da gennaio 2025 le detrazioni passeranno al 36%.

(Aggiornamento a ottobre 2024: sembra che le detrazioni al 50% siano prorogate al 2025, ma solo per la prima casa. Probabilmente sarà prorogato anche il bonus mobili – ma attendiamo le conferme per entrambe le cose).

La bioedilizia e il risparmio energetico rappresentano il futuro della costruzione sostenibile. Adottare questi principi non solo contribuisce a preservare l’ambiente, ma migliora anche la qualità della vita degli occupanti e offre significativi vantaggi economici. Scegliere la bioedilizia significa investire in un futuro più verde e responsabile.

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A cosa serve uno studio di fattibilità?

Uno studio di fattibilità serve a inquadrare il tipo di interventi che è possibile effettuare su un immobile esistente da ristrutturare o da efficientare dal punto di vista energetico, ed il relativo costo . Ovviamente non implica l’obbligo di effettuarli, ma permette di valutare in modo oggettivo vantaggi e svantaggi.

Uno studio di fattibilità parte sempre dallo stato di fatto, dal rilievo e da una verifica di conformità dell’edificio oggetto di analisi. La conformità ci dice sostanzialmente se l’immobile costruito è conforme a quanto depositato in Comune e al catasto, ed è un dato indispensabile per poter usufruire delle detrazioni fiscali in modo corretto.

La valutazione degli interventi da realizzare per migliorare un immobile vieneeffettuata considerando anche il costo necessario. In alcuni casi può rendersi necessario un investimento consistente, in altri un investimento minore. E’ comunque sempre opportuno affidarsi a un tecnico, che può redigere anche un computo metrico o un rendering per valutare i preventivi delle imprese, affiancando il committente nella scelta degli affidatari dell’incarico.

In ogni caso è sconsigliato eseguire un “fai da te”: a ognuno il suo lavoro….

Se sei interessato ad uno studio di fattibilità per il tuo immobile, non esitare a contattarmi alla mail vivattiva@gmail.com.

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Direttiva Casa Green: approvata in UE

La Direttiva Casa Green (EPBD), nuova norma comunitaria europea, è stata definitivamente approvata.

Ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra provenienti dal comparto edilizia-impianti e in particolare richiede di portare il patrimonio edilizio dell’Unione Europea a emissioni zero entro il 2050, eliminando gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Entro il 2030 inoltre tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Parallelamente, sarà necessario incentivare le fonti di energia rinnovabili collegate agli impianti e la mobilità sostenibile, soprattutto elettrica.

Dalla pubblicazione in GU, gli Stati membri dell’Unione Europea avranno due anni per recepire le disposizioni nella legislazione nazionale.

Per quanto riguarda gli edifici residenziali, si parla di un taglio del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria dovrà essere ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni, con maggiore consumo energetico.

Un ruolo centrale verrà svolto dunque dagli interventi di efficentamento energetico, sia di isolamento opaco e trasparente sia di impiantistica: particolare importanza rivestiranno i sistemi ibridi e le pompe di calore elettriche, collegate a impianti fotovoltaici, dato che le vecchie caldaie a gas non potranno più essere utilizzate.

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Ritenuta sui bonifici parlanti per ristrutturazioni dall’8% all’11%

A partire dal 1 marzo 2024 la percentuale di ritenuta sui bonifici bancari per usufruire delle detrazioni fiscali per il risparmio energetico è aumentata dall’8% all’11%, in accordo con quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 289/23). In particolare, si parla dei cosiddetti bonifici parlanti, necessari per usufruire di agevolazioni fiscali quali bonus casa, ecobonus, superbonus, bonus barriere architettoniche, ecc.
In passato, ed in particolare nel 2015, l’aliquota di ritenuta sui bonifici era già stata aumentata dal 4% all’8%. Portare tale valore all’11% significa che le imprese e i professionisti incassano una cifra decurtata di quel valore, che quindi riduce la liquidità di cui possono disporre.
Questa misura sta creando notevole sconcerto e preoccupazione tra gli operatori del settore, che si vedono sempre più decurtare le cifre incassate, a fronte di sempre maggiori richieste tecniche, pratiche e burocratiche.
Ricordiamo che il bonifico parlante bancario o postale è fondamentale per usufruire delle detrazioni fiscali legate alle operazioni di ristrutturazione immobiliare. In particolare, il bonifico parlante deve sempre contenere:
– la causale del versamento (con riferimento al bonus che si sta utilizzando);
– il codice fiscale o il numero di Partita IVA del beneficiario del pagamento;
– il codice fiscale del beneficiario della detrazione.

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Come tinteggiare le pareti di casa?

La tinteggiatura di una parete può influire sulla percezione di uno spazio. Esistono diverse possibilità, da valutare in base all’immobile oggetto di analisi. A seconda dell’effetto desiderato è possibile infatti scegliere alcune tecniche. Se ne riportano di seguito alcune:

  • Una sola parete colorata, le altre pareti bianche – si “allunga” lo spazio
  • Pareti colorate e bordo sul soffitto dello stesso colore – si crea la percezione di spazio più “alto”
  • Pareti colorate e bordo sulle pareti uguale al soffitto – si crea la percezione di spazio più “basso”
  • Pareti a strisce verticali colorate – si crea la percezione di spazio più “alto”
  • Pareti a strisce orizzontali colorate – si crea la percezione di spazio “allargato”
  • Pareti a motivi geometrici – per dare un tocco moderno e inconsueto all’ambiente

In merito poi alla scelta della pittura, si considera di utilizzare un prodotto a basso o nullo contenuto di VOC (Composti Organici Volatili), per minimizzare l’inquinamento indoor. Una soluzione molto ecologica è per esempio la pittura a calce, antica e molto utilizzata per esempio negli edifici storici. La pittura a calce si adatta molto bene a superfici porose, ma è adatta anche ad altri tipi di supporto. E’ molto traspirante e non è impermeabile. E’ pertanto da evitare su pareti soggette a dilavamento o molto esposte alle intemperie. La pittura a calce è molto utilizzata in bioedilizia.

Le idropitture sono quelle oggi più usate comunemente, che consentono di ottenere diversi effetti sulla parete e risultano molto coprenti. A seconda dell’ambiente è possibile scegliere una pittura con determinate caratteristiche. La tempera è la pittura colorata tradizionale, poco coprente, oggi normalmente sostituita dall’idropittura. Normalmente ha bisogno dell’utilizzo di un fissativo. Lo smalto, invece, è un tipo di pittura acrilica, che svolge funzione protettiva ed è solitamente impermeabile. Si può utilizzare per esempio in bagno o in cucina, dove anche se si macchia può essere facilmente lavato.

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Cosa vuol dire progettazione ecosostenibile?

Il termine “bioarchitettura” prende origine da due parole: “bio” e “architettura”. Il termine “bios” deriva dal greco e significa “che vive”. Un’architettura bio è dunque una costruzione edilizia che si ispira a principi costruttivi legati alla vita, all’organicità, alla natura vivente. La bioarchitettura permette la realizzazione di edifici secondo elementi di bioedilizia, utilizzando materiali di origine naturale, come per esempio il legno, i mattoni, la pietra, che siano anche ecocompatibili, ovvero facilmente biodegradabili o smaltibili nell’ambiente. La bioarchitettura infatti cerca di minimizzare la produzione di rifiuti, privilegiando l’utilizzo di materiali di scarto e di riciclo.

L’architettura “bioclimatica” o “bioecologica” cerca in particolar modo di direzionare il progetto in base al clima, anteponendo l’analisi del sito, dell’ambiente e del clima alla progettazione, per garantire l’ottimizzazione di forma, volumi e risorse materiali ed economiche.

Gli edifici costruiti in bioarchitettura sono edifici a risparmio energetico, ben isolati (la quantità di isolante viene stabilita in base alla zona climatica di riferimento), con una classe energetica alta e una specifica attenzione alla correzione dei ponti termici (ovvero i punti in cui si ha discontinuità tra materiali, e quindi dispersione di energia). Questo è reso possibile anche grazie a impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili, per lo più grazie alla presenza di impianti fotovoltaici in copertura, ben orientati secondo l’irraggiamento solare.

La progettazione ecosostenibile è inclusiva e considera le esigenze anche di un’utenza fragile (bambini, anziani, portatori di handicap). Una vera sostenibilità infatti non è solo ambientale ma anche sociale.

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Nuova Direttiva Europea green: tra efficienza energetica e sostenibilità ambientale

E’ in fase di discussione la nuova Direttiva Europea GREEN EPBD IV, inerente gli indirizzi generali sui criteri di sostenibilità ed efficienza energetica. Questo tema diventa sempre più rilevante e sta contribuendo alla nascita di una nuova coscienza ambientale nelle persone. Il superbonus e il sismabonus hanno sicuramente spinto le persone ad affrontare la tematica e a capire meglio l’importanza di edifici con determinate caratteristiche. La normativa va in quella direzione, e saranno sempre di più le persone che prediligeranno una casa efficiente dal punto di vista energetico e sismico.

Parlare di efficienza energetica richiama il concetto di “sviluppo sostenibile”, ovvero al cercare di soddisfare i bisogni delle generazioni future e non solo a quelle presenti. La sostenibilità è realmente ambientale, sociale ed economica. Solo se riusciamo a costruire un edificio mettendo insieme questi tre fattori stiamo facendo qualcosa di realmente sostenibile. Lo sviluppo sostenibile richiama l’Agenda 2030, che richiama 17 obiettivi da raggiungere nei vari Paesi del mondo, pensando ad uno sviluppo sostenibile a tutto tondo. Il tema dell’energia pulita e accessibile riguarda in particolare l’obiettivo 17, che punta ad un incremento delle fonti di energia rinnovabili e dell’efficienza energetica.

La Nuova Direttiva Europea del 2020 ha come obiettivo il rinnovamento energetico, con un incremento di circa 160.000 posti di lavoro in edilizia. La sigla EPBD sta per “Energy Performance Building” e risale al 2002: le Direttive Europee 2002/91/CE, 2010/31/CE, 2018/44/UE sono state recepite negli anni creando leggi nazionali sul tema.

La recente EPBD IV (nota come Direttiva Case Green) è in fase di discussione e non è ancora stata pubblicata in G.U. Il documento ufficiale riporta alcuni dati importanti: il 75% degli edifici dell’Unione Europea è inefficiente. L’efficienza energetica pertanto dovrebbe essere un punto fondamentale al centro della politica. La Direttiva UE impone edifici a zero emissioni, non più a “emissioni quasi 0” entro il 2050.

Il documento europeo introduce un “passaporto di ristrutturazione” che pianifica gli interventi di ristrutturazione dal punto di vista energetico pianificando nel tempo l’esecuzione degli stessi, con la possibilità di creare molto lavoro per tutti gli operatori nel settore edile.

Compare anche una nuova visione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) entro fine 2025. Si va dunque verso l’eliminazione delle classi F e G: si potrebbe parlare di circa 1,4-1,8 milioni di edifici da riqualificare. Il quadro è pertanto molto complesso e per questo è in fase di discussione: in dicembre probabilmente ci sarà una revisione.

Il concetto di sostenibilità sarà dunque più ampio e non solo legato all’efficienza energetica: occorrerà anche una visione ambientalmente compatibile, che prevede la riduzione dei rifiuti e il miglioramento della qualità dell’aria, in linea con l’Agenda 2030 (obiettivi 11 e 12), nonchè una gestione ecocompatibile dei rifiuti e degli appalti.

Occorre pertanto puntare in edilizia su prodotti ecocompatibili, che siano in grado di dare anche qualità acustica e termica agli edifici. L’analisi ambientale dell’edificio infatti riguarda l’intero ciclo di vita di un edificio e valuta il potenziale di riscaldamento globale (GWB) di un immobile nella sua intera vita.

In questo quadro si identificano i CAM (Criteri Ambientali Minimi), introdotti come obbligatori nell’ambito degli interventi di efficientamento energetico eseguiti con il superbonus 110%. Esistono CAM che riguardano i quartieri, gli edifici, i singoli materiali e il cantiere. Per alcuni materiali isolanti in particolare è necessario verificare che siano composti da una certa percentuale di materiale riciclato (con certificazione idonea).

Se vuoi approfondire il tema dell’efficienza energetica, puoi dare un’occhiata al sito di Feltrinelli cliccando qui

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