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CER – Comunità di Energia Rinnovabile

Cittadini, attività commerciali e imprese, enti territoriali e autorità locali possono unirsi per produrre e condividere la propria energia elettrica da fonti pulite, formando una comunità energetica. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha pubblicato una pagina di approfondimento sul tema, che si sintetizza in questo video.

Questo grazie all’entrata in vigore del decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) e dei relativi provvedimenti attuativi, quali la delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA  e il DM 16 settembre 2020 del MiSE.

Ai fini dell’accesso a tale servizio il GSE ha pubblicato le “Regole tecniche per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa.

Una Comunità di energia rinnovabile è un soggetto giuridico:

1. che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria (a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale) ed è autonomo;

2. i cui azionisti o membri che esercitano potere di controllo sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, ivi incluse, ai sensi dell’art. 31, comma 1 lettera b) del D.Lgs. 199/21, le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’Istituto Nazionale di Statistica (di seguito anche: ISTAT) secondo quanto previsto all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, situati nel territorio degli stessi Comuni in cui sono ubicati gli impianti di produzione detenuti dalla Comunità di energia rinnovabile;

3. il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.

Fonte: GSE [www.gse.it]

E’ evidente quindi che le comunità energetiche sono un ottimo modo per ridurre la spesa in energia non rinnovabile aumentando l’utilizzo delle rinnovabili… condividendo energia che può essere prodotta da impianti di energia rinnovabile su cui si è investito. Le comunità energetiche non hanno però un intento speculativo, per cui non ci si possono aspettare guadagni enormi. Si ha però la consapevolezza di fare parte di un progetto grande e globale per la tutela dell’ambiente.

Possono fare parte di comunità energetiche non solo impianti fotovoltaici, ma anche altri impianti che producono energia da fonti rinnovabili.

Se sei interessato a scoprirne di più o vorresti aderire a una comunità energetica, inviami una mail a vivattiva@gmail.com.

Foto di torstensimon da Pixabay

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“Barbie” contro stereotipi e pregiudizi, sempre

Il nuovo film su Barbie è tutt’altro che scontato. La regista Greta Gerwig vuole comunicare un messaggio ben preciso, che poi è lo stesso di Mattel: tu, donna, puoi essere chiunque tu voglia. Tu puoi fare la differenza. Ma la realtà ti dimostra che il mondo appartiene agli uomini, e se sei donna devi sgomitare non poco, oltre che bypassare una serie di commenti sessisti, stereotipi e pregiudizi.

Barbie passa per essere lo stereotipo di donna scema, ma è tutt’altro che scema. Mattel infatti ha introdotto donne scienziata, donne premio Nobel, addirittura donne Presidente per sfatare questa convinzione. Ma ancora non è abbastanza. Il film intende ribadire questo. Una donna può essere bella ma anche brava, e se questo dà fastidio il problema è degli altri. Perciò come farsi amare e apprezzare per ciò che si è? Semplicemente essendo sè stesse, con allegria, naturalezza e tanta determinazione. Per essere femministe non è necessario rinunciare alla femminilità, ma viverla a pieno in modo intraprendente, creativo e intelligente.

Il film si conclude con un pensiero sarcastico sul predominio maschile nei posti di potere, che a Barbieland viene capovolto: chissà che prima o poi non cambi qualcosa… Nel frattempo, mai arrendersi e soprattutto mai farsi mettere i piedi in testa.

Film da vedere per passare una serata leggera e rosa. Parola di fan di Barbie.

Foto di Ivan Samkov: https://www.pexels.com/it-it/foto/smartphone-libri-laptop-foglie-7394372/

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Agevolazioni fiscali in edilizia per persone con disabilità

Foto di Moondance da Pixabay

E’ presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate una guida relativa alle detrazioni fiscali utilizzabili dalle persone con disabilità. Potete scaricarla qui per avere maggiori informazioni.

Per quanto riguarda l’edilizia, riporto alcune informazioni importanti.

Per i contribuenti che effettuano interventi per eliminare le barriere architettoniche, la normativa tributaria prevede diverse tipologie di agevolazioni:

  •  la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 (36% dopo questa data) per ristrutturazione edilizia dell’immobile, disciplinata dall’articolo 16-bis del Tuir (comma 1, lettera e)
  •  la detrazione del 75%, introdotta dalla di bilancio 2022 (legge n. 234/2021) ed estesa fino al 31 dicembre 2025 dalla legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022)
  •  la detrazione del Superbonus prevista per gli interventi “trainati”, se eseguiti congiuntamente a determinati interventi “trainanti”.

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA

Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili i contribuenti possono usufruire di una detrazione Irpef pari al:

  •  50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024
  •  36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2025.

Rientrano nella categoria degli interventi agevolati:

  •  quelli effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche (per esempio, ascensori e montacarichi)
  •  i lavori eseguiti per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, siano idonei a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992.

La detrazione non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% per le spese sanitarie riguardanti i mezzi di sollevamento della persona con disabilità.

DETRAZIONE DEL 75% – EDIFICI ESISTENTI

Consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 e va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.

La detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche).

La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Dal 1° gennaio 2023, per le delibere condominiali che approvano questi lavori è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio (art. 1, comma 365, legge n. 197/2022).

In alternativa alla detrazione, i contribuenti possono optare:

  • per la cessione ad altri soggetti del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante
  • per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi agevolati (cosiddetto sconto in fattura).

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Clima che cambia e dissesto idrogeologico: le alluvioni non sono un caso

Estratto report IPCC, marzo 2023 Il diagramma mostra come i più giovani sperimenteranno sempre più spesso effetti devastanti dovuti all’aumento di temperatura del Pianeta

Solo quando ci troviamo davanti a situazioni estreme come le alluvioni iniziamo a pensare ai problemi da sempre presenti come i cambiamenti climatici o il dissesto idrogeologico. Sono temi caldi, di cui troppo poco si parla, e che tornano a galla solo quando si assiste a qualche disastro in Italia.

L’incapacità di politiche a lungo termine e visioni generose per il territorio, che non portano ritorno politico immediato, è di sicuro alla base di mancati interventi a livello di dissesto idrogeologico in più zone d’Italia. Il coinvolgimento di specialisti è spesso troppo limitato e la burocrazia frena l’attivazione di interventi che sarebbero urgenti e necessari.

Ma il fatto che il clima è cambiato è reale. E ancora molti non ci credono. Fenomeni meteo improvvisi e violenti diventeranno sempre più frequenti. L’ultimo report IPCC ci mostra che l’aumento di temperatura del pianeta si assesterà intorno ai + 1,5 gradi, e che le nuove generazioni sperimenteranno sempre più spesso fenomeni come quelli a cui stiamo assistendo in Emilia Romagna. E allora cosa vogliamo fare?

Sento dire al TG che “non si sa se i fondi per il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” si possono usare per aiutare l’emergenza in Emilia. Ma che senso ha questa incertezza? Che senso ha avere dei fondi e non poterli usare? Spero che le linee di indirizzo cambino. Quando si vuole, i fondi si trovano.

Ma poi, tra l’altro, i fondi per il dissesto idrogeologico ci sono e sono stanziati. Ma la politica è immobile, non si riesce a sbloccare la situazione e a usarli in modo adeguato questi fondi. O li usano per altro! Dove vengono usati i fondi, non si fa manutenzione. Per inerzia, pigrizia o superficialità.

E ora non si contano i danni.

La situazione deve cambiare, o sarà sempre peggio.

Devono cambiare sia la gestione dei fondi sia la manutenzione, sia l’approccio verso il clima. Riduzione drastica dell’utilizzo di combustibili fossili a breve e potenziamento della produzione di energia da rinnovabili. Assunzione di personale qualificato nei Comuni e negli Enti preposti al controllo delle emergenze e dei fondi. Visione politica a lungo termine e capacità di captare fondi e utilizzarli in modo saggio. Riduzione della burocrazia e snellimento dei processi di ingegnerizzazione del territorio, con valutazione ponderata dell’impatto ambientale in rapporto anche alla considerazione delle conseguenze negative che la non realizzazione di un’opera può comportare. Queste sono alcune delle cose su cui puntare.

Sono numerosi i volontari e gli enti che si stanno dando da fare per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. Chi volesse donare può farlo qui:

Giunta Regionale Emilia Romagna – Iban: IT69G0200802435000104428964

Causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”. Per donare dall’estero, codice Bic SwiftUNCRITM1OM0

Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna.

Ogni euro raccolto, l’utilizzo che ne verrà fatto, verranno resocontati pubblicamente, così come è stato fatto per precedenti raccolte fondi (ricostruzione post sisma, emergenza Covid, emergenza Ucraina).

Segnalo anche: Cosa fare in caso di alluvione – sito Protezione Civile Emilia Romagna

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Sensibilizzare, che difficoltà

Quante volte si sente nominare la parola “sensibilizzazione”. Sensibilizzare significa rendere le persone consapevoli del “sentire”. Ovvero avvertire sensazioni, empatia, collegarsi in modo intimo alla situazione considerata. Quando si organizza un evento su tema ambientale, per esempio, si cerca di coinvolgere le persone in un processo più ampio, più articolato, globale. Si cerca di diffondere idee scientifiche e di renderne partecipi altri, con lo scopo di avere più attivisti ambientali e anche più consapevolezza su temi come i cambiamenti climatici, i rifiuti, ecc.

Ma cosa succede se una persona non “sente” niente? Se non si interessa a nulla, se non gli importa ciò che fa o che fanno gli altri? In questo caso abbiamo un problema. L’apatia e l’indifferenza in cui scivola la società può dipendere in larga parte dall’eccessivo utilizzo di apparecchi elettronici, soprattutto di cellulari. La tecnologia è un bene, ma il suo utilizzo eccessivo può provocare problemi. Ma in aggiunta a questo, si ha la percezione che davvero a volte a nessuno interessi nulla. Mi occupo del mio piccolo mondo qui, nel contingente, e poi chi s’è visto s’è visto. Non si tratta di essere moderni Don Chisciotte, e di combattere contro i mulini a vento, ma di cercare di dare l’esempio alle nuove generazioni per fare credere che un mondo migliore è possibile. E che parte dalle piccole cose: da un bambino che pianta una seme, a un anziano che sorride.

Se seminiamo piccoli gesti gentili facciamo la nostra parte. Non abbiamo nulla in cambio? Fa niente. Non si può agire solo in presenza di tornaconto. Fare senza aspettarsi nulla in cambio è quanto di meglio possiamo fare. Perchè solo se un gesto è fatto con il cuore ha pienamente senso.

Come coinvolgere le persone, dunque, per parlare di ambiente? Minacciando la fine del mondo e la morte globale? Spiegando gli aspetti positivi di un pianeta pulito ed ecologico?

Il dibattito è aperto e acceso. Il coinvolgimento di volontari e attivisti in prima linea è forse il modo migliore per risvegliare le coscienze. Seminando gesti di speranza e di ecosostenibilità che siano di esempio per gli altri, soprattutto per le giovani nuove generazioni, che hanno tanto bisogno di esempi positivi di riferimento.

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“La mucca viola” di Seth Godin

Un libro da non perdere per chi ama innovare è senza dubbio il famosissimo “La mucca viola – Farsi notare (e fare fortuna!) in un mondo tutto marrone”. In questo testo Seth Godin fornisce utili input per chi vuole creare prodotti e aziende che restino memorabili nel tempo. Insegna a farsi notare creando idee uniche con un valore aggiunto, che non può essere “fumoso” ma che deve realmente esistere. Messaggi e contenuti, non aria fritta. Secondo Seth Godin, un nuovo prodotto da lanciare sul mercato deve essere STRAORDINARIO, non ORDINARIO. Poi il tempo passa e la gente dimentica, per cui bisogna sempre puntare al top, innovando e creando. Un inno alla creatività e all’eclettismo. Per sfondare, Seth Godin suggerisce di individuare dapprima una nicchia di mercato e poi di creare il prodotto “straordinario”, non viceversa.

Seth Godin è un celebre scrittore e innovatore sociale che ha scritto moltissimi libri e che svolge opera di divulgazione sul cambiamento. “The carbon almanac – It’s not too late” è uno dei suoi più recenti progetti, che vuole dare un contributo importante alla lotta contro i cambiamenti climatici.

We are called to be architects of the future, not its victims” (R. Buckminster Fuller)

Per trovare risorse utili sul cambiamento e l’innovazione vi consiglio di visitare il suo blog cliccando qui oppure visitando il suo sito ufficiale cliccando qui

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Bonus in edilizia: lo stato dell’arte

Per rimanere aggiornati sulle novità relative ai bonus in edilizia, vi segnalo un seminario a cui partecipo in veste di relatrice, che è organizzato dall’Associazione culturale ALAUS di Lodi. Si terrà sabato 11 marzo alle ore 14:30 presso la sede dell’Associazione (al secondo piano presso CFP, Piazzale Forni, 3).

Il seminario durerà un’oretta e mezza e passeremo in rassegna i bonus edilizi attualmente in vigore, con qualche esempio pratico. Al termine sarà previsto un tempo per le domande. Per i partecipanti non soci ALAUS, il seminario è a offerta libera. Il ricavato dell’evento sarà devoluto per le attività benefiche dell’Associazione.

Per info e adesioni: vivattiva@gmail.com

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Bonus in edilizia/4 – Bonus verde

Anche nel 2023 è confermato il bonus verde, che proseguirà fino al 2024. Si tratta di un’agevolazione valida per alcuni lavori di manutenzione sugli spazi verdi di pertinenza degli immobili.

Il bonus verde consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Le spese di progettazione e realizzazione dei giardini possono rientrare nelle detrazioni.

La detrazione delle spese può avvenire in dieci anni, con un massimale di 5.000,00 euro di spesa per unità immobiliare ed un massimo di spesa detraibile pari a 1.800,00 euro.

Il pagamento delle spese deve avvenire mediante bonifico parlante bancario o postale.

Possono usufruire delle detrazioni i contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi e che hanno sostenuto le relative spese.

A livello condominiale, possono usufruire di detrazioni anche i lavori eseguiti su spazi verdi comuni esterni dei condomini, fino a un massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo.

L’agevolazione è stata introdotta con la Legge di bilancio 2018 (articolo 1, comma 12 della Legge n. 205 del 2017) e poi prorogata negli anni successivi.

Ulteriori approfondimenti al link.

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Bonus in edilizia/3 – Bonus casa

Foto di Ralph da Pixabay

Sono ancora in vigore nel 2023 le detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia ex art. 16 bis del DPR 917/86, pari al 50% delle spese effettuate. La guida dell’Agenzia delle Entrate con tutti gli interventi che possono usufruire di questo tipo di detrazioni è scaricabile qui (aggiornamento a ottobre 2022). Bisogna ricordare che alcuni interventi sono obbligatoriamente soggetti all’invio ad ENEA della scheda descrittiva intervento, entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Di seguito l’elenco degli interventi soggetti ad invio.

Componenti e tecnologieTipo di intervento
Strutture edilizieriduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi; riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
Infissiriduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
Impianti tecnologiciinstallazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti; sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto; sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto; pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto; sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto; microcogeneratori (Pe<50kWe); scaldacqua a pompa di calore; generatori di calore a biomassa; installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze; installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (limitatamente ai sistemi di accumulo i dati vanno trasmessi per gli interventi con data di fine lavori a partire dal 01/01/2019); teleriscaldamento; installazione di sistemi di termoregolazione e building automation.
Elettrodomestici1 solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal:1° gennaio 2018 per le spese sostenute nel 20191° gennaio 2019 per le spese sostenute nel 2020forni
frigoriferi
lavastoviglie
piani cottura elettrici
lavasciuga
lavatrici
asciugatrici
Fonte: sito ENEA

1 Classe energetica minima prevista A+ ad eccezione dei forni la cui classe minima è la A.  Piani cottura e lavasciuga non sono classificati.

Nota importante:

E’ attualmente in corso l’adeguamento del sito ENEA per la trasmissione telematica dei dati degli interventi di efficienza energetica che accedono alle detrazioni fiscali previste da Ecobonus e Bonus Casa dedicato alle pratiche con data di fine lavori a partire dal 01/01/2023. Il sito sarà disponibile entro la fine di gennaio. I 90 giorni di tempo utili all’invio delle pratiche decorreranno dalla data di messa on-line.

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Bonus in edilizia/1 – Novita’ sul superbonus

Il nuovo anno si apre con tante possibilità in termini di detrazioni fiscali per chi vuole migliorare o rinnovare la propria casa, nonostante le modifiche al superbonus. Per quanto riguarda la detrazione fiscale del superbonus 110%, con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 si rilevano le seguenti novità.

  • Continuano a poter utilizzare l’aliquota del 110% fino al 31 marzo 2023 i cantieri in edifici unifamiliari o funzionalmente indipendenti che hanno effettuato un SAL di almeno il 30% a settembre 2022.
  • Continuano a poter utilizzare l’aliquota del 110% fino al 30 dicembre 2024 i condomini che hanno presentato una CILAS prima del 31 dicembre 2022, con delibera assembleare antecedente al 18 novembre 2022, oppure se la CILAS è stata presentata entro il 25 novembre 2022, con delibera assembleare compresa tra il 19 e il 24 novembre 2022. Le date delle delibere devono essere attestate dall’amministratore di condominio o condomino delegato con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
  • Per i nuovi cantieri 2023 possono usufruire del 110% solo le case unifamiliari o unità funzionalmente indipendenti che sono prima casa e hanno un reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro. Il reddito di riferimento si calcola dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti nel 2022 da contribuente ed eventuale familiare convivente per il numero di componenti del nucleo familiare. Si divide per 1 se il contribuente è solo, per 2 se le persone sono 2; in aggiunta, per un ulteriore familiare componente si somma un ulteriore +0,5, per 2 ulteriori familiari si somma + 1, per tre ulteriori familiari si somma +2. Sono quindi avvantaggiate le famiglie numerose con pochi redditi in famiglia. E’ prevista l’erogazione di fondi a sostegno di soggetti con redditi di riferimento inferiore a 15.000 euro.
  • Per gli edifici fino a 4 unità di proprietà del medesimo proprietario o in comproprietà tra più soggetti, resta l’aliquota del 110% se la CILAS è stata presentata entro il 25 novembre oppure se è stata presentata entro il 31 dicembre la richiesta di titolo abilitativo in caso di sola demolizione e ricostruzione. Per i nuovi cantieri 2023, l’aliquota scende al 90%.
  • Per i nuovi cantieri 2023 relativi a condomini, l’aliquota è pari al 90%, non più al 110%.
  • Per le ONLUS e le Associazioni di promozione sociale che non svolgono attività sociosanitaria o assistenziale il superbonus scende al 90%.
  • Per le ONLUS, Associazioni di promozione sociale, Organizzazioni di volontariato vale l’aliquota fino al 31 dicembre 2025 se possiedono immobili in categoria B/1, B/2, D/4. I membri dei consigli di amministrazione non devono percepire indennità di carica.
  • Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) sono agevolate al 110% le spese fino a fine giugno 2023 e le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 se hanno effettuato almeno 60% dei lavori entro fine giugno.
  • Per immobili situati in zone colpite dai terremoti nel centro Italia, l’aliquota resta al 110% fino al 31 dicembre 2025.

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