Quante volte si sente nominare la parola “sensibilizzazione”. Sensibilizzare significa rendere le persone consapevoli del “sentire”. Ovvero avvertire sensazioni, empatia, collegarsi in modo intimo alla situazione considerata. Quando si organizza un evento su tema ambientale, per esempio, si cerca di coinvolgere le persone in un processo più ampio, più articolato, globale. Si cerca di diffondere idee scientifiche e di renderne partecipi altri, con lo scopo di avere più attivisti ambientali e anche più consapevolezza su temi come i cambiamenti climatici, i rifiuti, ecc.
Ma cosa succede se una persona non “sente” niente? Se non si interessa a nulla, se non gli importa ciò che fa o che fanno gli altri? In questo caso abbiamo un problema. L’apatia e l’indifferenza in cui scivola la società può dipendere in larga parte dall’eccessivo utilizzo di apparecchi elettronici, soprattutto di cellulari. La tecnologia è un bene, ma il suo utilizzo eccessivo può provocare problemi. Ma in aggiunta a questo, si ha la percezione che davvero a volte a nessuno interessi nulla. Mi occupo del mio piccolo mondo qui, nel contingente, e poi chi s’è visto s’è visto. Non si tratta di essere moderni Don Chisciotte, e di combattere contro i mulini a vento, ma di cercare di dare l’esempio alle nuove generazioni per fare credere che un mondo migliore è possibile. E che parte dalle piccole cose: da un bambino che pianta una seme, a un anziano che sorride.
Se seminiamo piccoli gesti gentili facciamo la nostra parte. Non abbiamo nulla in cambio? Fa niente. Non si può agire solo in presenza di tornaconto. Fare senza aspettarsi nulla in cambio è quanto di meglio possiamo fare. Perchè solo se un gesto è fatto con il cuore ha pienamente senso.
Come coinvolgere le persone, dunque, per parlare di ambiente? Minacciando la fine del mondo e la morte globale? Spiegando gli aspetti positivi di un pianeta pulito ed ecologico?
Il dibattito è aperto e acceso. Il coinvolgimento di volontari e attivisti in prima linea è forse il modo migliore per risvegliare le coscienze. Seminando gesti di speranza e di ecosostenibilità che siano di esempio per gli altri, soprattutto per le giovani nuove generazioni, che hanno tanto bisogno di esempi positivi di riferimento.
Il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione IRPEF usufruibile sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici oggetto di ristrutturazione. Il tetto massimo di spesa per il 2023 è pari a 8.000 euro, mentre nel 2024 scenderà a 5.000 euro. La detrazione è pari a 50% delle spese sostenute e può avvenire in dieci rate annuali. Tutti i pagamenti devono avvenire con bonifico parlante bancario o postale.
Per poter essere portate in detrazione le spese… occorre che ci sia una pratica edilizia presentata in Comune: deve cioè essere attiva una ristrutturazione dell’immobile. In particolare, per quanto riguarda l’acquisto di elettrodomestici, bisogna procurare una classe non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.
La detrazione riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva di pertinenze, o la parte comune di edificio soggetto a ristrutturazione. Pertanto chi effettua lavori su più unità abitative ha diritto a utilizzare le detrazioni più volte.
Nota bene: gli acquisti di alcuni elettrodomestici per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea. La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019)
Maggiori approfondimenti si possono trovare qui sul sito dell’Agenzia delle Entrate. E’ disponibile anche una guida esplicativa scaricabile qui, aggiornata a gennaio 2023.
Sono ancora in vigore nel 2023 le detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia ex art. 16 bis del DPR 917/86, pari al 50% delle spese effettuate. La guida dell’Agenzia delle Entrate con tutti gli interventi che possono usufruire di questo tipo di detrazioni è scaricabile qui (aggiornamento a ottobre 2022). Bisogna ricordare che alcuni interventi sono obbligatoriamente soggetti all’invio ad ENEA della scheda descrittiva intervento, entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Di seguito l’elenco degli interventi soggetti ad invio.
Componenti e tecnologie
Tipo di intervento
Strutture edilizie
riduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi; riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
Infissi
riduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
Impianti tecnologici
installazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti; sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto; sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto; pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto; sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto; microcogeneratori (Pe<50kWe); scaldacqua a pompa di calore; generatori di calore a biomassa; installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze; installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (limitatamente ai sistemi di accumulo i dati vanno trasmessi per gli interventi con data di fine lavori a partire dal 01/01/2019); teleriscaldamento; installazione di sistemi di termoregolazione e building automation.
Elettrodomestici1 solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal:1° gennaio 2018 per le spese sostenute nel 20191° gennaio 2019 per le spese sostenute nel 2020
1 Classe energetica minima prevista A+ ad eccezione dei forni la cui classe minima è la A. Piani cottura e lavasciuga non sono classificati.
Nota importante:
E’ attualmente in corso l’adeguamento del sito ENEAper la trasmissione telematica dei dati degli interventi di efficienza energetica che accedono alle detrazioni fiscali previste da Ecobonus e Bonus Casa dedicato alle pratiche con data di fine lavori a partire dal 01/01/2023. Il sito sarà disponibile entro la fine di gennaio. I 90 giorni di tempo utili all’invio delle pratiche decorreranno dalla data di messa on-line.
Milano è tornata finalmente ad ospitare l’evento satellite del Salone del Mobile. Il Fuorisalone, quest’anno, ha invaso l’intera città meneghina. Partendo dalla zona Tortona, si notava l’impronta di questa edizione, volta ad accogliere i numerosi visitatori non solo negli spazi espositivi ma anche nelle vie di tutti i giorni.
Al Base Milano, si è svolto il Fuorisalone IKEA, caratterizzato da diverse installazioni, talk e ambientazioni per abitazioni con metrature limitate.
Poco distante si collocava Tortona Rocks, progetto espositivo dedicato alle nuove tendenze e brand più famosi. Dal 2016 è meta imperdibile e che ospita annualmente 150.000 visitatori.
In particolare a colpire è stato il Light Design, con i marchi Preciosa Lighting e Stilnovo. La prima è stata ben caratterizzata da un’installazione compositiva: all’interno di uno spazio caratterizzato dall’oscurità, ad un tratto prendeva vita la luce. Una serie di cilindri di cristallo fissati ad una cornice metallica che potevano essere suonati.
Nel secondo caso si potevano ammirare lampade dalle forme o composizioni molto pop e organiche, capaci di certo di attirare l’attenzione. La musica e i colori usati all’interno dello spazio comunicavano gioia e divertimento, invito al lasciarsi andare così come i prodotti si abbandonavano a forme quasi inverosimili.
Per quanto riguarda i mobili, si sono potuti ammirare i 22 prodotti che hanno ottenuto il marchio di eccellenza Made in Slovenia: a forme minimal si sono opposti prodotti che riproducevano l’irregolarità dei propri territori.
Spostandosi verso la Darsena, non si poteva non notare l’installazione firmata Boeri. In collaborazione con Timberland, uno spazio di alberi, di 50 differenti specie, situato proprio sulle acque. Dall’interno si poteva così ammirare una città avvolta dal verde. E’ stato possibile anche vedere delle scarpe del brand ottenute con materiali di scarto.
Nel Quartiere di Brera l’omonima Accademia, con l’Orto Botanico, ha partecipato all’evento INTERNI Design Re – generation. Qui potevamo trovare il percorso di “Piante per la salute” e l’installazione Feeling the Energy. Di cosa si trattava? 500 metri di tubo, che avvolgeva l’intero percorso dell’Orto, e che offriva differenti interazioni con il tema ricorrente: trasmissione di energia in diverse forme. Materiale utilizzato per il tubo era il rame, che può annoverare tra le sue molte proprietà quella antibatterica ed è anche riciclabile.
In concomitanza con il Fuorisalone si è dato il via alla prima Ocean Week, nata con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza del mare e delle sue risorse. Presso l’Acquario Civico è stato allestito uno scenario interattivo: Momentum. Utilizzando proiettori per la multivisione il visitatore si trova immerso all’interno di un’ambientazione acquatica inverosimile. Questa esperienza in un ambiente cittadino come la metropoli di Milano aveva evidentemente lo scopo di stimolarci nell’apprezzare le meraviglie naturali, che sempre più rischiamo di perdere. ,
C’è una cosa che non smette mai di darmi soddisfazioni: è l’orto che gelosamente coltivo insieme alla mia famiglia, in collina. Si tratta di un passatempo, ma all’atto pratico è un vero e proprio lavoro. Per avere un orto bisogna necessariamente avere il pollice verde. Bisogna amare ciò che si fa. L’orto è un atto di amore, che consiste nel sacrificare tempo, risorse ed energie per fare crescere piccole vite: pomodori, insalata, zucchine, fagiolini, basilico.
C’è chi pensa che basti poco. Non è così: non basta preparare il terreno e seminare, bisogna anche fare attenzione alla giusta quantità di irrigazione, al sole, all’ombra, al periodo del mese e dell’anno, alla presenza di animali e di piante in competizione. E poi bisogna seguire la crescita dei semini: le piantine hanno bisogno di tanta cura e dedizione per diventare sempre più belle e poi dare frutti a volontà.
E’ bello il messaggio alla base dell’orto: la natura ti ringrazia per il rispetto e le cure che le hai dato fornendo ciò che di meglio ti può dare: ombra e frutti. E appare quasi parlare, accogliente e protettiva.
Al di là del fatto che l’autoproduzione di cibo, inteso come frutta e ortaggi, ha indubbi vantaggi economici e sulla salute ed è anche gratificante… c’è bisogno di diffondere una cultura consapevole dell’importanza della coltivazione e del rispetto della natura, anche nelle future generazioni, nelle scuole, nelle famiglie di ogni età. I bambini devono sapere distinguere un pomodoro da una carota, e devono sapere da dove vengono. Non è scontato, e spesso incontro bimbi che non lo sanno.
L’educazione alla natura e al rispetto degli esseri viventi, anche dell’uomo stesso, passa da qui: dall’amore per ogni singolo filo d’erba, per la lavanda, per le formiche, per le api.
Riscoprire il valore della terra è oggi un atto rivoluzionario: auto-coltivare fragole, pesche e menta non per sopravvivere ma per vivere in abbondanza e riscoprire l’essenzialità. In coerenza con l’Agenda 2030, riscoprendo gli obiettivi “Città e comunità sostenibili” (11), “Sconfiggere la fame” (2), “Lotta contro il cambiamento climatico” (13).
Non ultimo, l’orto, come anche il verde, ha benefici terapeutici e di cura. Può essere utilizzato come attività di recupero in casi di dispersione scolastica e lavorativa, insegnando un mestiere che può dare da vivere e creare felicità.
Un articolo dell’ Ing. Davide Riboni, ingegnere dei materiali ed esperto nella gestione dei progetti
243.000 ingegneri italiani. Consentitemi di dire una cosa simpatica. Se fosse possibile vi vorrei tutti dentro la Pubblica amministrazione. – Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione
Ieri mi è tornato in mente questa dichiarazione fatta da Brunetta al Congresso Nazionale degli Ingegneri 2021.
Un auspicio che sembra sia stato messo in moto qualche giorno fa con l’apertura di circa 1000 posizioni per profili tecnici di cui circa 380 per soli iscritti all’Albo degli Ingegneri per l’esecuzione del PNRR.
La pandemia ha riversato una quantità di fondi ingente per la ripresa delle economie.
Tanto denaro serve per la realizzazioni di opere all’interno di 6 missioni: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione, salute.
Alcuni di questi progetti hanno bisogno di tecnici per la loro realizzazione, con un livello di difficoltà elevato e tempi di realizzazione molto stretti.
Per questo sono state chiamate a rispondere professionalità tecniche che vanno dagli ingegneri ai geologi, dai periti chimici agli architetti.
E’ una ottima opportunità per contribuire alla rinascita.
Questa selezione ha avuto una pubblicazione con durata di soli 5 giorni, abbastanza breve per un aspetto così importante per l’Italia.
Chissà se sarà solo la prima di numerose nei prossimi anni e se la Pubblica Amministrazione si avvalerà di collaborazioni di questo tipo anche in futuro.
E’ stato pubblicato il nuovo portale ENEA per l’invio delle pratiche di richiesta di detrazioni fiscali. La pagina permette l’invio delle informazioni inerenti le ristrutturazioni effettuate con Bonus Casa, con Ecobonus e con Super Ecobonus 110%, dunque si pone come unico punto di riferimento.
E’ importante saper distinguere i vari tipi di intervento per non sbagliare l’invio delle pratiche ed il tipo di detrazioni fiscali. E’ sempre meglio affidarsi a un tecnico, che possa tenere sott’occhio la globalità della situazione e delle complesse informazioni da inserire.
Restano tuttavia alcuni dubbi di notevole importanza, a cui serve dare risposta, in merito al Super Ecobonus 110%: è importante effettuare chiarezza prima di eseguire davvero gli interventi di efficientamento energetico e presentare le pratiche necessarie, per evitare di commettere errori e avere problemi in seguito.
Se serve supporto sul tema potete scrivere all’indirizzo mail vivattiva@gmail.com per avere un preventivo.
Uno degli aspetti più importanti di un immobile è il livello di comfort indoor, per il quale occorre tenere conto di tanti aspetti: materiali, luce, acustica, qualità e temperatura dell’aria. Parlando di materiali, è opportuno prediligere materiali ecologici e riciclabili, con un’analisi del ciclo di vita (LCA) che viene controllata e certificata (per approfondimenti sull’LCA leggi qui).
Nell’ambiente indoor ci sono varie sorgenti di inquinamento da COV (Composti Organici Volatili). In base all’art.268 del DLgs 152/2006 è definito COV qualsiasi composto organico che abbia a 293,15 K (20°C) una pressione di vapore di 0,01 KPa superiore. Per esempio: idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni. Uno dei più pericolosi, spesso presente negli edifici residenziali, è la formaldeide. I COV possono derivare da vernici, colle, smalti, detersivi (quindi per esempio da mobili, serramenti, pavimenti).
I COV possono creare problemi alla salute dell’uomo e degli animali, dal disagio sensoriale fino a gravi alterazioni dello stato di salute; ad alte concentrazioni negli ambienti interni, possono causare effetti a carico di numerosi organi o apparati, in particolare a carico del sistema nervoso centrale. Alcuni di essi (per es. il benzene) sono cancerogeni per l’uomo.
Esiste una normativa europea che regola l’emissione di COV: si tratta della Direttiva 2004/42/CE – Decreto Legislativo 27 marzo 2006 n.161 su: Limitazione delle emissioni di VOC dovuti all’uso di solventi organici in alcune vernici e pitture (2006). La normativa definisce un quantitativo massimo di COV per ogni categoria, obblighi di etichettatura e sanzioni. Le successive modifiche alla direttiva 2004/42/CE sono state incorporate nel testo originale (per saperne di più clicca qui)
E’ importante quindi utilizzare negli interni finiture a bassa emissione di COV, prediligendo per esempio pitture ad acqua e collanti privi di formaldeide, mantenendo una buona ventilazione degli ambienti.
Esistono inoltre materiali definiti “antibatterici”, in quanto hanno una capacità di uccidere o degradare i batteri in modo prolungato e costante nel tempo. Per attivare le proprietà antibatteriche nei materiali si possono utilizzare rame, ioni d’argento, biossido di titanio: questi tre componenti hanno un’azione batteriostatica, cioè impediscono o rallentano lo sviluppo e la riproduzione dei batteri. Tra i materiali che possono avere proprietà antibatteriche troviamo la ceramica, il grès porcellanato, il corian, persino il PVC e il policarbonato.
Una finitura che coniuga il rispetto della normativa sui COV e le proprietà antibatteriche è ECOPUR, tecnologia della ditta OLTREMATERIA.ECOPUR può essere utilizzato sopra superfici come pareti, pavimenti, arredi rivestiti in ECOMALTAe OLEOMALTA, resine ecologiche innovative, sempre di Oltremateria, di cui abbiamo parlato anche in questo articolo. Il sistema ideato da Oltremateria permette di ottenere con ECOMALTA o OLEOMALTA superfici sottili (2-2,5 mm), continue e senza uso di resine epossidiche, dando un ulteriore tocco di innovazione con ECOPUR. ECOPUR è infatti un tipo di rivestimento dato da miscele di inerti, sabbie naturali e ioni d’argento.
La tecnologia ECOPUR favorisce anche la ionizzazione dell’aria indoor. Ionizzare l’aria di un ambiente consente di renderla più pulita: gli ioni negativi si legano alle particelle in sospensione nell’aria (polveri, fumi, ecc.) e le caricano elettrostaticamente: di conseguenza la polvere tende ad accumularsi sulle superfici invece che rimanere sospesa.
Ecco un video esplicativo di ECOPUR. Si possono visionare alcuni esempi di realizzazioni qui.
Le proprietà antibatteriche sono certificate dal CSA- Istituto di ricerca Accreditato Accredia N° 0181. Le analisi sono state condotte in conformità alla normativa ISO 22196:2001 “Measurament of antibacterialactivity of plastics and other non-poroussurfaces. Per quanto riguarda l’emissione di COV, la tecnologia Ecopur è in linea con le normative e ha ottenuto anche la CERTIFICAZIONE VOC – RATING F****(4stelle) presso la “Japan Building CoatingMaterialsAssociation”.
Il sistema Oltremateria, con ECOPUR, ha ottenuto la certificazione di antibatterico attivo dal CSA– Istituto di ricerca Accreditato Accredia. Le analisi sono state condotte in conformità alla normativa ISO22196:2001 “Measurament of antibacterialactivity of plastics and other non-poroussurfaces”. ECOPUR ha ottenuto la certificazione di ionizzazione ambientale dal NCT Lab.
Tutti i materiali e sistemi OLTREMATERIA sono prodotti in sistema di gestione della qualità ISO 9001:2015 e dotati di marcatura CE. Il sistema Oltremateria concorre a far guadagnare punteggio nellacertificazione LEED. Sono disponibili moltissimi colori e decorazioni per superfici in ECOMALTA o OLEOMALTA abbinate a ECOPUR, personalizzabili a scelta del cliente.
Nota – L’articolo contiene contenuti promozionali per l’azienda Oltremateria, che opera nel settore dell’edilizia ecosostenibile, e per La Feltrinelli, che opera per la diffusione della culturaattraverso i libri.
Per approfondire il tema dei materiali in edilizia trovi numerosi testi interessanti sul sito della Feltrinelli, cliccando qui e digitando “materiali” nel campo di ricerca per argomento.
La città australiana di Sidney sarà alimentata al 100% da elettricità proveniente da fonti di energia rinnovabili. In particolare, giocheranno un ruolo fondamentale i campi eolici e fotovoltaici nel New South Wales.
L’elettricità alimenterà gli immobili di proprietà privata, librerie, palazzi per uffici e persino il Sidney Opera House, parchi, piscine ed illuminazione pubblica. Flow Power sarà il partner per questa conversione energetica alle rinovabili della città australiana. Il piano di conversione dovrebbe permettere di risparmiare l’emissione di 20.000 t di anidride carbonica in atmosfera, e anche 50.000 dollari australiani l’anno. E’ auspicabile che il nuovo accordo generi numerosi posti di lavoro nel settore green, contribuendo anche a combattere l’impatto post Covid sulla popolazione. Il Sindaco di Sidney, Clover Moore, sente su di sè il peso della crisi climatica e intende anticipare il raggiungimento degli obiettivi per il 2030.
Circa i 3/4 dell’energia elettrica saranno prodotti dall’eolico, mentre il restante 1/4 dal fotovoltaico. Ci saranno principalmente tre generatori: il Bomen Solar Farm a Wagga Wagga, Sapphire Wind Farm vicino a Inverell e il Shoalhaven Solar Farm a Nowra. Di questi, Shoalhaven è un progetto portato avanti insieme da Flow Power e Repower Shoalhaven, una comunità no profit che su base volontaria porta avanti progetti comunitari per l’energia solare. Si prevede la realizzazione di un impianto di circa 3 MW di potenza. La Bomen Solar Farm invece prevede un impianto di 120 MW di potenza. E’ uno dei primi progetti in Australia a utilizzare pannelli che sfruttano l’energia solare su entrambi i lati, ottimizzando la produzione. Il Sapphire Wind Farm sarà invece un parco eolico comprendente 75 turbine, di potenza 270 MW.
Ho avuto la fortuna di partecipare come relatrice ad un progetto di divulgazione sulle opportunità lavorative nel settore green, rivolto agli studenti delle scuole. Vorrei quindi spiegarvi meglio in cosa consiste il progetto “Green Jobs”, e per farlo ho pensato di intervistare la Dott. ssa Manuela Marazzina, psicologa, esperta in disturbi specifici dell’apprendimento e psicologia scolastica, che lo segue in modo attivo.
– In cosa consiste il progetto “Green Jobs’ e chi l’ha ideato?
Il progetto Green Jobs nasce da un’idea del mio collega psicologo Matteo Plevano, che ha trovato in Fondazione Cariplo un valido sostegno per la realizzazione. È un progetto di orientamento scolastico e professionale rivolto agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado che vuole aumentare la sensibilità dei ragazzi verso la tematica ambientale, ampliare le conoscenze sui percorsi professionali possibili e offrire uno spazio di riflessione sul loro futuro. Si sviluppa attraverso tre momenti: un incontro in ciascuna classe per illustrare i cambiamenti in chiave sostenibile che stanno avvenendo nel mondo lavorativo, economico e sociale, una plenaria rivolta a tutte le classi coinvolte in cui alcuni professionisti lasciano una testimonianza sul loro percorso di studi e loro esperienza professionale, un colloquio individuale di orientamento alla scelta post diploma.
– Da quanti anni lo state portando avanti? In quali scuole?
Il progetto è attivo da 5 anni, periodo in cui abbiamo incontrato circa 10000 studenti delle classi quarte e quinte di licei o istituti tecnici della Lombardia.
– Qual è il riscontro da parte degli studenti e dei relatori?
Abbiamo ricevuto molti pareri positivi! I ragazzi, negli anni sempre più informati sulla sostenibilità, scoprono settori, percorsi di studio e professioni che non immaginavano e, in una fase delicata della loro vita, apprezzano avere uno spazio neutro con un professionista in cui potersi confrontare rispetto alla difficile scelta universitaria o professionale. Molti relatori negli anni riconfermano la loro disponibilità a venire a parlare con i ragazzi e raccontano con entusiasmo il loro percorso, riferendoci il desiderio di trasmettere la loro passione!
– Avete attuato partnership o collaborazioni particolari?
Il progetto è svolto in collaborazione con Junior Achievement.
– Quanto è importante oggi che i giovani e i meno giovani siano informati in merito ai “Green Jobs?
Crediamo molto in questo progetto! Ormai quasi tutte le professioni ruotano intorno al concetto cardine di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) ed è fondamentale che le nuove generazioni e i futuri lavoratori siano informati e formati. Inoltre le possibilità lavorative nell’ambito dei Green Jobs sono aumentate negli ultimi anni e, in una situazione incerta da un punto di visto lavorativo come quella attuale, è fondamentale che i ragazzi conoscano realmente quali possibilità esistono.
– Quanto sono importanti i “green jobs” per il futuro? Ci sono possibilità interessanti per chi è in cerca di occupazione?
Assolutamente. Il futuro si sta costruendo in chiave sostenibile, basti considerare gli incentivi statali che sono presenti oggi. Inoltre le risorse fossili stanno finendo, consumiamo più di quanti possiamo permetterci. L’unica via d’uscita non può che essere una maggiore attenzione e maggiori investimenti nell’ambito della sostenibilità.
– Prevedete di portare avanti altri progetti per il settore green?
Le idee sono molte come anche il desiderio di realizzarle! Sicuramente ci piacerebbe portare questa esperienza, virtuosa e consolidata, in un numero maggiore di scuole, in tutta Italia