Purtroppo sembra che la COP25, la conferenza sul clima di Madrid, si sia rivelata un fallimento. Servirà altro tempo per adottare le misure necessarie alla riduzione delle emissioni in base agli obiettivi stabiliti, e procrastinare di certo non farà bene al nostro Pianeta (e a noi). Alcuni Paesi in particolare si sono mostrati contrari al progresso delle trattative.
Le misure attualmente in vigore per la mitigazione dei cambiamenti climatici non sono sufficienti a contrastare la crisi ambientale. Ma le questioni spinose sono state rimandate alla prossima COP26, a Glasgow, in Scozia.
Strettamente legato al problema della crisi a tutela dei diritti umani: intere comunità sono a rischio e si prevedono numerose migrazioni dovute ai cambiamenti climatici.
Numerose sono state le proteste, poche le risposte.
E mentre il Governo italiano si appresta a inserire lo studio dei cambiamenti climatici a scuola, c’è chi (da anni) già ne parla nelle proprie lezioni, anche in Italia.
L’efficienza energetica in casa e in ufficio è un tema cruciale quando si parla di cambiamenti climatici: molta è l’energia che consumiamo con il settore civile, e grande è la responsabilità dei singoli.
Come detto più volte, ognuno di noi può fare qualcosa per mitigare i cambiamenti climatici, e risparmiare energia è un esempio. Il settore edile è altamente energivoro e la maggior parte degli edifici esistenti si colloca in classe G, ovvero appartengono ad una classe energetica poco efficiente, con altissime dispersioni ed elevato consumo in bolletta.
Nell’ambito dell’iniziativa “Italia in Classe A”, ENEA ha messo a disposizione alcuni opuscoli informativi per divulgare tematiche complesse in modo semplice e metterle a disposizione delle persone. Avendo aderito alla campagna formativa ed informativa, pubblico sul sito alcuni opuscoli che ritengo utili, liberamente scaricabili.
In occasione della conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si tiene in questi giorni a Madrid, 10 paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Grecia, Kazakistan, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Portogallo e Svizzera) condivideranno i loro risultati e le azioni innovative per il clima che stanno portando avanti. L’obiettivo è quello di monitorare i progressi realizzati da ogni paese per raggiungere gli obiettivi posti per il 2020.
Tra i numerosi argomenti trattati alla COP25 i dati scientifici, le cause e le maggiori espressioni, le conseguenze dei cambiamenti climatici.
“L’ultimo decennio ha visto temperature estreme e temperature record senza precedenti” si dichiara nel report di oggi 4 dicembre 2019 della World Meteorological Organization sullo stato del clima. “Per vincere la lotta contro il cambiamento climatico, ora abbiamo bisogno di un decennio di azione climatica“.
“Dobbiamo scegliere tra la strada della resa – lasciare che l’emergenza climatica metta in pericolo tutti gli abitanti del pianeta – o la via della speranza, le soluzioni sostenibili e il successo dell’azione per mitigare i cambiamenti climatici” ha detto ieri António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite alla COP25. “Vogliamo davvero che ci ricordate come la generazione che ha nascosto la testa sotto la sabbia?”
I report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sono tutti disponibili on line e riguardano vari temi. In particolare, segnalo il Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate, consultabile qui, che verrà discusso domani, 5 dicembre, sullo stato degli oceani e della criosfera.
La COP25 servirà per trovare soluzioni e politiche comuni da adottare per mitigare i cambiamenti climatici, che sono già in atto.
Nel frattempo, Lorenzo Quinn ha realizzato a Venezia una scultura monumentale, dell’altezza di tre metri, per sensibilizzare sul problema dell’innalzamento del livello dei mari legato ai cambiamenti climatici. Si chiama “Support” ed è stata realizzata in onore della COP25. Si tratta di due mani giganti di bambino che emergono dall’acqua per proteggere il Ca’ Sagredo Hotel, che simbolicamente richiama la necessità di tutela del patrimonio umano, ambientale, culturale ed artistico da parte delle presenti e delle future generazioni, in difesa dagli effetti dei cambiamenti climatici.
11.258 scienziati di 153 nazioni hanno pubblicato sulla rivista Bioscience un “Avvertimento riguardo alla emergenza climatica” (World Scientists’ Warning of a Climate Emergency), avente come portavoce in primis William Ripple della Università dell’Oregon, Thomas Newsome della Università di Sydney, e William Moomaw della Università Tufts; più di 250 lavorano in enti di ricerca e accademie italiane. Il testo in inglese è scaricabile qui.
Di seguito le principali (preoccupanti) considerazioni:
il primo incontro degli scienziati sui cambiamenti climatici si è tenuto nel 1979 a Ginevra. Sono seguiti altri incontri importanti: solo per citarne alcuni, Rio de Janeiro nel 1992, il Protocollo di Kyoto nel 1997 e l’Accordo di Parigi nel 2015. E’ sempre emerso che occorre un cambiamento repentino negli stili di vita dell’uomo, e sono seguiti numerosi avvertimenti espliciti degli scienziati sui progressi insufficienti delle azioni intraprese;
nonostante questo, le emissioni di gas serra (GHG) sono ancora in rapido aumento, con effetti sempre più dannosi sul clima terrestre. E’ necessario un immenso aumento della scala degli sforzi per conservare la nostra biosfera e per evitare sofferenze indicibili a causa della crisi climatica;
la crisi climatica è strettamente legata al consumo eccessivo dello stile di vita dei ricchi;
segnali profondamente preoccupanti delle attività umane comprendono aumenti sostenuti delle popolazioni di animali, produzione di carne pro capite, prodotto interno lordo mondiale, perdita globale di copertura arborea, consumo di combustibili fossili, numero di passeggeri trasportati, emissioni di anidride carbonica e le emissioni di anidride carbonica pro capite dal 2000;
il ritmo della perdita di foreste nell’Amazzonia brasiliana sta aumentando. Il consumo di energia solare ed eolica è aumentato del 373% per decennio, ma nel 2018 era ancora 28 volte inferiore al consumo di combustibili fossili (gas, carbone, petrolio combinati);
anidride carbonica, metano e protossido di azoto continuano ad aumentare, così come la temperatura della superficie globale;
a livello globale, il ghiaccio sta rapidamente scomparendo, come evidenziato da un trend in calo nel minimo estivo del ghiaccio marino artico, nelle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartico e nello spessore dei ghiacciai in tutto il mondo;
il contenuto di calore dell’oceano, l’acidità dell’oceano, il livello del mare, l’area bruciata negli Stati Uniti e il clima estremo e i costi dei danni associati sono stati tutti in aumento;
si prevede che i cambiamenti climatici influenzeranno notevolmente la vita marina, d’acqua dolce e terrestre, dal plancton, ai coralli, ai pesci e alle foreste;
La crisi climatica è arrivata e sta accelerando più rapidamente di quanto molti scienziati si aspettassero. E’ più grave del previsto, minacciando gli ecosistemi naturali e il destino dell’umanità.
Cosa fare
ENERGIA – Utilizzare in modo capillare ed urgente massicce pratiche di efficienza energetica e sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili low-carbon. I Paesi più ricchi devono sostenere le nazioni più povere nella transizione dai combustibili fossili. Dobbiamo eliminare rapidamente i sussidi ai combustibili fossili e utilizzare politiche efficaci ed eque per aumentare costantemente i prezzi del carbonio per limitarne l’uso.
INQUINANTI – Ridurre le emissioni degli inquinanti climatici di breve durata, tra cui il metano, il black carbon (fuliggine) e gli idrofluorocarburi (HFC).
NATURA – Proteggere e valorizzare gli ecosistemi. Tutti gli essere viventi hanno ruoli importanti nella regolazione dei cicli naturali. Bisogna ridurre la perdita di biodiversità, salvaguardando le foreste residue.
CIBO – Aumentare il consumo di prodotti a base vegetale e ridurre quelli a base animale; ridurre lo spreco di cibo nel mondo.
ECONOMIA – L’eccessiva estrazione di materiali e l’eccessivo sfruttamento degli ecosistemi devono essere ridotti; si deve andare verso un’economia carbon-free. I nostri obiettivi devono spostarsi dalla crescita del PIL e dalla ricerca della ricchezza al sostegno degli ecosistemi e al miglioramento del benessere umano, dando la priorità ai bisogni di base e riducendo la disuguaglianza.
Continuando ad aumentare di circa 80 milioni di persone all’anno, o più di 200.000 al giorno, la popolazione mondiale deve essere stabilizzata.
Alliance of World Scientists è pronta ad assistere i decision-makers in una giusta transizione verso un futuro sostenibile ed equo, per prendere decisioni utili per contrastare e mitigare i cambiamenti climatici.
In questo contesto, gli Stati Uniti hanno purtroppo comunicato la decisione di uscire dagli accordi sul clima presi nell’incontro internazionale sul clima a Parigi. Il ritiro americano dall’accordo di Parigi sarà efficace tra un anno. Se diventerà reale, questa decisione avrà un impatto notevole sul Pianeta, perché gli Stati Uniti sono il secondo Paese al mondo per emissioni di anidride carbonica e sarebbero l’unico Paese ad abbandonare l’accordo.
E’ successo di nuovo: ieri nella mia città, nel Lodigiano… in poche ore è caduto un quarto della pioggia caduta dall’inizio dell’anno… Questi eventi improvvisi, violenti, sempre più imprevedibili e incontrollabili sono un’espressione evidente dei cambiamenti climatici. Alcune persone sono rimaste intrappolate nei tunnel della tangenziale; disagi evidenti per numerosi cittadini in diverse aree della città. Il sottopassaggio di Via Zalli stanotte completamente allagato, per non parlare di Via Secondo Cremonesi. Case allagate, box e cantine alluvionati.
Se qualcuno ancora avesse dubbi, il cambiamento climatico esiste, ed è in atto. Rimando alla lettura del mio articolo “Perchè dovremmo tutti piantare alberi?”, in cui un video dell’IPCC mostra chiaramente come il cambiamento climatico porterà accentazione di problemi come fame, disuguaglianza sociale, migrazioni e crisi. E’ indispensabile un cambio di rotta, subito. Clicca qui
Ragioni per preoccuparsi: il cambiamento climatico porta, tra l’altro, alla perdita di ecosistemi. Se perdiamo ecosistemi, perdiamo biodiversità e possiamo incorrere in grossi problemi, non quantificabili: eventi estremi, siccità, alluvioni. Se la temperatura aumenta oltre una certa soglia aumenta il rischio di eventi catastrofici: scioglimento improvviso dei ghiacci, inversione di fenomeni circolatori oceanici, piogge fortissime, ecc. Si può parlare di singoli hot spot, ma se questi hot spot si collegano tra di loro il rischio di fenomeni estremi aumenta, con conseguenze catastrofiche. I cambiamenti climatici possono aumentare la disuguaglianza sociale: i paesi e i gruppi sociali più poveri sono più vulnerabili al cambiamento climatico.
Nel rispetto della Direttiva 2008/50/CE per la qualità dell’aria il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, ha approvato un decreto-legge noto come Decreto Clima (Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria e proroga del termine di cui all’articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189 (decreto-legge) , che prevede una serie di misure:
un “buono mobilità” destinato ai cittadini che risiedono in comuni che superano i limiti di emissioni inquinanti indicati dalla normativa europea sulla qualità dell’aria. Il buono consiste in un contributo di 500 o 1.500 euro per chi rottama rispettivamente un motociclo o un’auto fino alla classe euro 3 entro il 31 dicembre 2021 e potrà essere usato per acquistare abbonamenti di trasporto pubblico locale o biciclette anche a pedalata assistita;
un fondo per finanziare progetti di creazione, prolungamento, ammodernamento di corsie preferenziali di trasporto pubblico locale;
uno stanziamento per i comuni con particolari livelli di inquinamento che realizzano o implementano il trasporto scolastico dei bambini della scuola dell’infanzia statale e comunale attraverso mezzi di trasporto ibridi elettrici o non inferiori a euro 6, immatricolati per la prima volta dopo il 31 agosto 2019;
risorse per finanziare un programma sperimentale di riforestazione;
un fondo per finanziare gli esercenti che, al fine di ridurre la produzione di rifiuti, attrezzano spazi dedicati alla vendita di prodotti sfusi o alla spina, alimentari e detergenti.
Il decreto, inoltre, proroga al 31 dicembre 2019 il termine per l’avvio della restituzione dei tributi e dei contributi previdenziali e assistenziali non versati per effetto della cosiddetta “busta paga pesante”, nei territori del centro Italia colpiti dal sisma del 2016.
Per quanto riguarda invece l’ECOBONUS, ovvero le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente (istituite con legge finanziaria 296/2006), in seguito alla pubblicazione della legge 30 dicembre 2018 n.145 (Legge di Bilancio 2019 – G.U. n. 302 del 31 dicembre 2018), sono prorogate fino al 31/12/2021 per gli interventi sull’involucro delle parti comuni degli edifici condominiali (aliquote del 70%,75%, 80% e 85%) e fino al 31/12/2019 negli altri casi (aliquote del 50% e 65%) – sito di riferimento: https://ecobonus2019.enea.it/ )
E’ attivo anche il sito relativo al BONUS CASA 2019, dedicato agli interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili di energia ammessi alle detrazioni fiscali del 50% ai sensi dell’art. 16bis del dpr 917/86 (TUIR) e successive modificazioni – sito di riferimento: https://bonuscasa2019.enea.it/ .
E’ di poche ore fa la notizia relativa al Nobel per la Pace di quest’anno. E’ stato assegnato ad Abiy Ahmed Ali, Primo Ministro dell’Etiopia che ha portato la pace nel suo Paese dopo anni di duri conflitti .. e che il 29 luglio scorso ha deciso di disseminare nel territorio etiope dieci miliardi di alberi.
In un solo giorno sono stati piantati 353 milioni 633 mila e 660 alberi, in 12 ore, grazie all’azione congiunta di 23 milioni di connazionali. Il numero di alberi piantato in un solo giorno costituisce un record mondiale, ma costituisce anche un messaggio importante, portatore di pace. Il messaggio è lo stesso di Greta Thunberg, attivista ambientale favorita ma che non ha vinto il premio: salviamo il Pianeta dal surriscaldamento globale, piantando alberi! Come universalmente noto, gli alberi effettuano la fotosintesi clorofilliana e utilizzando anidride carbonica (gas serra), producendo ossigeno. Possono quindi rivestire un ruolo chiave nell’azione di mitigazione dei cambiamenti climatici che dobbiamo portare avanti per sopravvivere.
Sono molto felice che quest’uomo abbia ricevuto il Nobel. E’ importante protestare contro l’immobilità e l’inerzia della politica, ma bisogna anche fornire l’esempio in prima persona, mediante azioni pratiche. Lui l’ha fatto, dando speranza a milioni di persone e creando un esempio di pace mondiale, da prendere come riferimento ogni giorno della nostra vita. Il messaggio è lo stesso di Greta: facciamo qualcosa, agiamo. Tutti!
Al’s Adventures in Wasteland – A world musical for children – è un musical interattivo in lingua inglese che affronta in modo innovativo i temi dell’ecologia, dell’amore per la natura, del rispetto per il Pianeta Terra.
Il musical nasce nel 2013 ma è di grande attualità anche oggi! Messo in scena recentemente a Bologna, il progetto è stato ideato da Raffaele Sargenti, compositore perugino (Premio Abbado, 2015) in collaborazione con Graziella Falcone, Carol A. Russell, Luigi Mastrandea, Michele Francipane.
Per ascoltare la video – intervista a Raffaele Sargenti e Graziella Falcone segui il mio canale IGTV @vivattiva e clicca qui.
Il musical si pone come obiettivi fondamentali “la familiarizzazione dei giovani spettatori (e cantanti) con la lingua inglese e la sensibilizzazione sui temi dell’ecologia, del risparmio energetico e del riciclo, fondamentali per la formazione della persona e sempre più centrali all’interno dell’offerta formativa delle scuole”. Uno spettacolo di denuncia dei problemi ambientali che coinvolge le giovani generazioni rendendole parte attiva della narrazione e dei brani musicali, svolgendosi tra diversi luoghi e culture.
Di seguito una sintesi della storia dello spettacolo: “The Space Controller, Gran Guardiano dell’Universo, è preoccupato: deve trovare “Wonderland”, il “pianeta delle meraviglie”, che farà da modello per tutti gli altri. L’alieno Al parte volontario per la missione ma le prime visite sono deludenti: questo pianeta è pieno di gas, quello è tutto ghiacciato, quell’altro privo di luce… La ricerca lo porta ad approdare su un pianeta all’apparenza più ospitale: prati, acqua, sole… Tutto fa sperare per il meglio ma gli abitanti hanno strane abitudini: sprecano energia, inquinano terre e mari, accumulano rifiuti anziché riciclarli e distruggono il loro pianeta senza rendersene conto. «Questo non è WONDERLAND, questo è WASTELAND!!» – esclama Al ormai disperato. Proprio quando tutto sembra perduto, tre curiosi personaggi, emersi da una montagna di rifiuti, hanno un’idea… ” (fonte: sito ufficiale)
“Il pubblico di bambini ha la possibilità di partecipare attivamente allo spettacolo grazie ai 5 interventi corali previsti, facilmente memorizzabili e integrati direttamente nell’azione. Il pubblico canta il mondo subacqueo in The World Under The Sea, partecipa al canone di Proud To Be In Japan assieme ai personaggi della scena, sostiene la tartaruga Timmy nella sua canzone di protesta, suona percussioni riciclate in Wood Is What You Want!, interviene nel gran Finale“.
Il trailer è disponibile a questo link. E’ possibile ascoltare alcuni estratti delle canzoni qui. Il Progetto ha anche una pagina Facebook ed un account Twitter.
Per portare il musical nella vostra città compilate il form per lasciare il vostro riferimento e sarete ricontattati! Da non perdere!
Il 12, 13, 14 settembre 2019 arriva a Milano il Green Forum, un laboratorio per riflettere sul rapporto nei contesti urbani tra Pubblico, imprese, terzo settore e cittadini sul tema Ambiente. Si tratta di un progetto culturale che vuole coinvolgere la società su temi come Aria, Acqua, Suolo e Biodiversità, per stimolare il dibattito, l’azione e la proliferazione di nuove idee, secondo un approccio open.
L’evento si terrà in Via Gattamelata, 5, presso Milano Congressi. Sono previsti momenti di dibattito, laboratori e spazi per le imprese per diverse aree tematiche: finanza e assicurazione, acqua, economia circolare, bioeconomia, clima, edilizia, design, cibo, moda, rifiuti, smart city, mobilità, energia, certificazioni, turismo, comunicazione e green job.
“Tre sono i format convegnistici pensati per coinvolgere i differenti target di pubblico: Eureka, in cui innovazione e progetti di ricerca si presentano ai buyer; Legislazione Ambientale, una panoramica di un’intera giornata sulla disciplina legislativa ambientale e le Plenarie, durante le quali rappresentanti del mondo aziendale e speaker internazionali risponderanno alle domande del pubblico/moderatore. Inoltre il format Fuori Green offrirà al visitatore la possibilità di fruire di una rassegna cinematografica dedicata ai temi ambientali e disponibile presso il cinema Anteo CityLife. “Il Milano Green Forum sarà un laboratorio permanente per riflettere sul rapporto nei contesti urbani tra Pubblica amministrazione, imprese, terzo settore e cittadini sul tema ambiente. Un progetto culturale – continua Federico Manca, Project Manager del Milano Green Forum- che aspira ad accrescere la consapevolezza nei soggetti coinvolti e generare nuove forme di condivisione di conoscenza e buone pratiche volte a creare azioni di advocacy trasparente e le condizioni necessarie per un proficuo confronto tra differenti stakeholder per elaborare strategie comuni” (fonte: comunicato stampa MGF)
L’associazione di promozione sociale MGF vuole diffondere il nuovo concetto di “Filambientia”, identificando in esso il ruolo che cittadini, imprese, Pubblica amministrazione e Terzo settore hanno nei confronti della sostenibilità ambientale. Costituita per perseguire finalità di utilità sociale, l’associazione MGF svolge la co-curatela dell’impianto contenutistico del Milano Green Forum.
Gli incendi diffusi in Amazzonia ed in Siberia ci fanno male al cuore. Che siano auto-innescati a causa delle alte temperature o che siano di origine dolosa cambia poco: stanno scomparendo ettari di foreste fondamentali per il Pianeta.
Le piante ci permettono di vivere, catturando anidride carbonica e producendo ossigeno. E’ urgente che le istituzioni governative di tutti i Paesi si mobilitino per contrastare questi fenomeni. C’è ancora troppa indifferenza sociale al problema ambientale, che dovrebbe essere la nostra principale preoccupazione. Le foreste portano con sé la biodiversità e tutte le forme di vita che ne fanno parte. Ogni essere vivente è collegato agli altri da un equilibrio naturale ed è parte di un ecosistema.
L’unico modo per salvare il Pianeta è una progressiva de-carbonizzazione ed una sempre maggiore riduzione delle emissioni di gas serra. Ma se perdiamo le foreste la situazione è grave.
Per fortuna ci sono Paesi dove di recente sono stati piantati milioni di alberi. Tutti dovremmo occuparcene. Piantare alberi è la soluzione più rapida ed immediata per contrastare i cambiamenti climatici. La piantumazione di alberi va oltre gli interessi politici ed economici: si tratta un’azione concreta, di cui ognuno di noi può farsi fautore, testimonial e portavoce.
Segnalo tra l’altro l’esistenza di un portale come Treedom – Let’s green the planet, che permette di acquistare e piantumare alberi anche a distanza, scegliendo l’albero preferito. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito e anche calcolare quanta anidride carbonica emettete con il vostro stile di vita cliccando qui.
” Treedom finanzia direttamente piccoli progetti agroforestali, diffusi sul territorio. La filosofia è quella di realizzare ecosistemi sostenibili e permettere a migliaia di contadini di far fronte ai costi iniziali della piantumazione di nuovi alberi, garantendo nel tempo sovranità alimentare ed opportunità di reddito” (fonte: sito Treedom).
I progetti di Treedom finanziano i piccoli produttori locali e permettono di creare occupazione, oltre a migliorare l’ambiente, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030.
Cosa aspettate a piantare il vostro primo albero, dove vivete o a distanza?