In occasione della conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che si tiene in questi giorni a Madrid, 10 paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Grecia, Kazakistan, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Portogallo e Svizzera) condivideranno i loro risultati e le azioni innovative per il clima che stanno portando avanti. L’obiettivo è quello di monitorare i progressi realizzati da ogni paese per raggiungere gli obiettivi posti per il 2020.
Tra i numerosi argomenti trattati alla COP25 i dati scientifici, le cause e le maggiori espressioni, le conseguenze dei cambiamenti climatici.
“L’ultimo decennio ha visto temperature estreme e temperature record senza precedenti” si dichiara nel report di oggi 4 dicembre 2019 della World Meteorological Organization sullo stato del clima. “Per vincere la lotta contro il cambiamento climatico, ora abbiamo bisogno di un decennio di azione climatica“.
“Dobbiamo scegliere tra la strada della resa – lasciare che l’emergenza climatica metta in pericolo tutti gli abitanti del pianeta – o la via della speranza, le soluzioni sostenibili e il successo dell’azione per mitigare i cambiamenti climatici” ha detto ieri António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite alla COP25. “Vogliamo davvero che ci ricordate come la generazione che ha nascosto la testa sotto la sabbia?”
I report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sono tutti disponibili on line e riguardano vari temi. In particolare, segnalo il Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate, consultabile qui, che verrà discusso domani, 5 dicembre, sullo stato degli oceani e della criosfera.
La COP25 servirà per trovare soluzioni e politiche comuni da adottare per mitigare i cambiamenti climatici, che sono già in atto.
Nel frattempo, Lorenzo Quinn ha realizzato a Venezia una scultura monumentale, dell’altezza di tre metri, per sensibilizzare sul problema dell’innalzamento del livello dei mari legato ai cambiamenti climatici. Si chiama “Support” ed è stata realizzata in onore della COP25. Si tratta di due mani giganti di bambino che emergono dall’acqua per proteggere il Ca’ Sagredo Hotel, che simbolicamente richiama la necessità di tutela del patrimonio umano, ambientale, culturale ed artistico da parte delle presenti e delle future generazioni, in difesa dagli effetti dei cambiamenti climatici.