In questi giorni di smartworking mi sono reimbattuta in un libro acquistato qualche mese fa e l’ho riletto con piacere. Si tratta del famosissimo “Il magico potere del riordino” della giapponese Marie Kondo.
In esso l’autrice descrive una serie di tecniche per riordinare la casa in poco tempo, tenendo conto delle emozioni suscitate dagli oggetti (abiti, carte, libri, oggetti, fotografie) ma non troppo: buttare via oggetti che non servono più ha un vero e proprio potere terapeutico secondo la Kondo.
Buttare via ciò che è vecchio ma soprattutto inutilizzato da tempo ci permette di fare spazio per il nuovo, di prendere in mano la nostra vita e capire che forma vogliamo darle davvero. Al contrario, stipare le proprie stanze con oggetti ormai privi di valore per noi o con un presunto passato significato è controproducente e può nuocere alla nostra salute. Il riordino della propria casa diviene un momento di auto-gratificazione, di meditazione e di liberazione personale. Un modo per innovare, per migliorare, per guardare avanti.
Dal piegare tutto “in verticale” senza accatastare, al buttare via cartacce e cavi che non servono più (smaltendoli correttamente, ndr), al liberarsi di oggetti ottenuti in regalo non graditi e ormai senza senso: una vera e propria carrellata di metodi e consigli che si possono solo mettere in pratica.
L’autrice parla anche della propria esperienza in modo soggettivo, rendendo più vicino quanto scrive a chi legge. Un linguaggio semplice e scorrevole, che rende rapida e gradevole la lettura di questo testo.
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