Ci ha lasciato questa mattina Milano l’architetto Vittorio Gregotti, uno dei maestri dell’architettura contemporanea. Aveva 92 anni ed era ricoverato per una polmonite.
Viaggió molto, incontrando alcuni personaggi importanti per l’architettura razionalista, quali Gropius, Van de Velde, Le Corbusier, Mies Van der Rohe.
Dopo la laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1952, entró nello studio BBPR. Fondó la Gregotti Associati lInternational nel 1974, di cui è Presidente.
Oltre ad una importante carriera accademica a Venezia, Milano e Palermo, Gregotti è celebre per alcune opere di architettura molto importanti: la risistemazione di Potsdamer Platz a Berlino, i progetti di molti edifici del quartiere Bicocca e del Teatro degli Arcimboldi a Milano e del Gran Teatro Nazionale di Pechino, il Centro Culturale di Belém, a Lisbona, il quartiere zen a Palermo. Più recente (2008) la Chiesa di San Massimiliano Kolbe, a Bergamo.
«Quello che conta è che l’architettura abbia un senso, un significato, un compito» disse Gregotti. Questa frase riassume tutto il suo impegno e la sua filosofia di vita e di progettazione.
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